IL PASSAGGIO SEGRETO
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IL PASSAGGIO SEGRETO

DUNNOVALLE
 
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Anche le idee hanno un costo [Benno Arcimboldi]
Acerrima nemica della segretezza è la vanità [Andrea della Fonte]
A Nubea c'è sempre qualcuno che guarda... [Filippo Torre]
Tutto tende all'equilibrio, quindi a una notizia buona ne segue sempre una cattiva... e viceversa! [Alderigo Arganto]
Se un buffone si trasferisce in un palazzo, non diventa il re, è il palazzo che diventa un circo [Eloigio Maratti]
Ogni uomo ha quattro fondamentali bisogni: mangiare, bere, scopare e vendicarsi [Adriano della Fonte]
Ciò che non si ottiene dalla generosità degli uomini, spesso lo si ottiene dalla loro vanità [Arrigo Petronio]
I borghesi di Dunnovalle adorano cambiare governo a condizione che sia sempre lo stesso [Ildebrando Pennorudo]
Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un'altra riva e io vi arriverò [Attribuita ai navarchi delle prime navi]
La fortuna non può togliere ciò che non può dare [Vania Orti]
La frode e la forza sono le due virtù cardinali in politica [Obbio Tomassi]
Le elezioni sono troppo importanti per lasciarle nelle mani dei votanti [Polidoro Salvi]
I senatori intelligenti capiscono come funziona, mentre quelli stupidi non sono più senatori [Roderigo Gigli]
Studiare la magia permette di porsi al vertice della natura, come Dio ha comandato ai primi re [Ranulfo Voganios]
Il vano, la sola cosa che piace a Iuliano [Vania Orti]
Un gruppo di sassi smette di essere un insensato mucchio nel momento in cui un sant'uomo lo contempla, portando con sé l’immagine di un tempio dedicato all'unico, vero Dio [Giostonio Ecuperio]
La magia deve servire agli scopi più diversi: sottomettere i fenomeni naturali al volere dell'uomo, difendere il diritto dell'individuo nel cammino verso il recupero delle sue antiche virtù e la salvezza della sua anima [Garretho Meredixio]
Ma cosa è mai l'immortalità stessa della memoria? Null'altro che vanità [Giulio Emilio Vero]
Calidio giunse qui, quando il mondo era così giovane, che molte cose erano prive di nome e per citarle bisognava indicarle con il dito [Romano Orti]
Il sole dell'adolescenza è tramontato e quello della maturità è sorto troppo presto per questi ragazzi [Clodio Camilio Nelio, detto Klaus]
Il miglior modo di mantenere la propria parola è non darla [Eddardo Vulpidio]
Non si hanno notizie di un ricco scemo [Ligonio Dunovardi]
Il cuore pulsante di Calidia non è certo nel freddo marmo della Camera bassa, ma tra i tavoli della taverna Libera. [Iuliano de Melis]
Io credo solo alle leggi di Natura... e obbedisco solo a quelle promulgate dal Benno [Alderigo Arganto]
Un uomo saggio una volta ha detto che quella di Calidia è la Storia di grandi conversazioni in bei posti [Andrea della Fonte]
Spesso, al mutare dei governi, per il popolo cambia solo il nome del tiranno [Filippo Torre]
Gli uomini semplici sono spesso contaminati dal veleno della vanagloria, perché la vanagloria è il rifiuto della semplicità e l'ipocrisia della condotta [Liomarco Iovenno]
Che si illudano pure gli orgliosi uomini d'azione, ma altro non sono che meri esecutori inconsapevoli degli uomini di pensiero [Leandro Trico]
Klaus è andato dove termina la conoscenza e inizia la speculazione, ai confini della ragione [Flamio]
Chi rimane fermo è destinato a stupirsi delle leggi dell'alto cielo... [Norberto Limberti]
In tempi come questi anche una birra ha l'amaro sapore della tirannia [Brigo Isario]
Calidia non è soltanto un'entità geografica: non è circoscritta da fiumi, monti o mari. Calidia non è un fatto di razza, sangue o religione: è un ideale. Calidia è la più sublime personificazione della libertà e della bellezza mai realizzate dalle Divinità e dalla Natura [Caio Fauno Valerio]
Il problema delle congiure è chi sta dalla parte di chi, solamente quando la partita è finita [Iuliano de Melis]
In principatu commutando civium nil praeter domini nomen mutant pauperes [Anonimo]
A Nubea c'è sempre un occhio che guarda [Proverbio popolare]
Prendere due mari con una sposa [Proverbio nubeano]
In tempo di elezioni contano più i morti dei voti [Proverbio nubeano]
Far Vedova la Sposa [Proverbio nubeano]
Un nubeano a Calidia è un sospettato, oltre Calidia è un fuorilegge [Proverbio nubeano]
I Mari gli hanno dato il benvenuto [Proverbio nubeano]
C'è chi in Camera non perde mai [Proverbio nubeano]
Chi cerca quello che non deve, trova quello che non vuole (Proverbio di Acquerapide)
Calidia quanta fuit, ipsa ruina docet [Antica iscrizione]
Il ferro per uccidere il tiranno e il vino per festeggiarne il funerale [Ulisio di Castellarceo]
C'è chi guada e c'è chi guarda! [Proverbio di Dunnovalle]
C'è chi spira e chi cospira [Proverbio di Dunnovalle]
I re muoiono, gli Anziani invecchiano [Proverbio di Dunnovalle]
Quello ottiene più tregue che vittorie [Proverbio di Dunnovalle]
C'è qualcosa dietro al trono, che è più grande del Re stesso [Jacobio il vecchio]
Chi vince le elezioni, non sa cosa si perde [Proverbi borghesi]

 

 Messaggio a Iuliano

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Benno Arcimboldi
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MessaggioTitolo: Messaggio a Iuliano   Messaggio a Iuliano EmptyMar Mar 03, 2020 6:13 pm


Nubea, giovedì 8 marzo 1565

Caro Iuliano,
spero che questo mio messaggio ti trovi in salute e intento a gustare una coppa del migliore vino di Calidia.

Ormai sono diverse settimane che mi trovo qui a Nubea, ma dopo tanti giorni ancora non mi sono del tutto abituato alla capacità unica che ha questa meravigliosa città nell'assorbire completamente chi ci vive, avviluppandolo nei suoi fatti, nelle sue dinamiche, nei suoi festini e nei suoi drammi...

Ogni tanto mi stupisco nel costatare che sono passati giorni dall'ultima volta che ci siamo visti e questa cosa, pur essendo consapevole degli innumerevoli oneri e doveri che ci impegnano e ci tengono lontani, non può che rattristarmi.

Pur conoscendo la mole di situazioni che richiedono il tuo tempo e la tua attenzione, sono costretto a rivolgermi a te, per chiederti di occuparti di una questione estremamente delicata.

Sono passati ormai una decina di giorni dalla fine del carnevale e da quell'agguato che, solo grazie al tuo intervento e a quello di Fabio Massimo, non ha portato alla mia prematura dipartita.
Nel ringraziarti ancora una volta per il tuo tempestivo e quanto mai propizio intervento, sono qui per chiederti un ulteriore favore, mi serve il tuo aiuto per chiudere il cerchio su questa faccenda.

La campagna elettorale è iniziata e si stanno iniziando a delineare le varie posizioni, alcune di queste erano largamente preventivabili, altre sono quantomeno inaspettate. 

L'attentato alla mia vita può avere innumerevoli mandanti. Il primo sospettato, a cui credo un po' tutti abbiamo pensato, è il Gigli. Gli sviluppi a Punta Corvo lo hanno chiaramente danneggiato a livello economico e politico e credo anche che l'essere stato gabbato da "quattro scappati di casa" lo abbia toccato anche a livello personale...

Il mio timore però, mio caro Iuliano, è che la questione non sia così semplice e che  il mandante possa nascondersi ben più vicino a noi...

La situazione politica a Nubea è in fermento e in continua evoluzione. Ci sono molte correnti reazionarie che si oppongono strenuamente alla nostra spinta riformatrice. Correnti che sono trasversali sia nelle formazioni politiche, sia nei ceti sociali e economici e che rimpiangono Dunnovalle e il precedente status quo.
L'alta borghesia nubeana potrebbe arrivare a forzare così tanto la mano pur di riuscire a sabotare le riforme? E nel caso, quanto sono vicini a noi?

Negli ultimi giorni poi, sono giunte notizie contrastanti da Brigaio. Il Caio è consapevole che la partita politica per il futuro di Calidia si sta giocando in questi giorni a Nubea  Paradossalmente il ruolo di "protettore e eroe di Calidia", che si è cucito addosso, lo costringe a rimanere a capo dell'esercito a Brigaio impedendogli di partecipare di persona alle trattative e alla campagna elettorale in corso.

Credo che il Caio avesse preventivato un intervento militare più breve su al nord, probabilmente aveva pensato di essere di ritorno a Nubea già per il carnevale e sicuramente per l'inizio della campagna elettorale.

Iuliano non so se ne sei già al corrente, ma è giunta a Nubea la notizia che Ettore sarà formalmente accusato di diserzione in seguito alla sua assenza ingiustificata dovuta al suo intervento a Punta Corvo.
Capisco che il Caio debba mantenere le apparenze e la disciplina di fronte alle sue truppe e che debba punire Ettore, ma ci sono altri provvedimenti disciplinari che poteva prendere nei confronti di Ettore, provvedimenti che, in caso di condanna, non prevedano la condanna a morte...

Non vorrei che questa "costrizione" a rimanere in disparte stia innervosendo il Caio oltre modo e lo porti a prendere decisioni avventate, o comunque in contrasto con il Sinedrio, solo per trovare il pretesto formale per tornare immediatamente a Nubea, mettersi al capo del partito e condurre le trattative e la campagna elettorale in prima persona.
Un agguato compiuto da ignoti che portasse alla dipartita di una figura di spicco del partito, figura che è diretta espressione del Caio, potrebbe giustificare il suo ritorno a Nubea?

Tutte le notizie che ho in questo momento sono il frutto delle indagini svolte da Albinio nei giorni successivi all'agguato. Ma mio caro Iuliano, senza nulla togliere all'impegno e alle capacità di mio nipote, i giochi di potere che si celano dietro questa faccenda vanno ben oltre le possibilità e l'esperienza attuale del ragazzo.

E' per questo che ti chiedo di investigare personalmente per riuscire ad arrivare al mandante e per poter poi prendere le giuste contromisure in previsioni delle elezioni.

Amico mio, mi dispiace addossarti questo ulteriore peso. Credimi quando ti dico che avrei volentieri evitato, ma gli eventi non mi hanno lasciato scelta.
Fammi sapere se posso esserti di aiuto in qualche modo.

Un abbraccio
Benno

ps ti mando i saluti di Fabio Massimo. Il ragazzo sta bene ed è in via di guarigione, grazie sopratutto agli unguenti inviati da Alderigo che hanno accelerato notevolmente la sua convalescenza.

pps sia Albinio che Fabio Massimo si mettono a tua disposizione per le indagini, fammi sapere se ritieni necessario il loro aiuto
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MessaggioTitolo: Re: Messaggio a Iuliano   Messaggio a Iuliano EmptyVen Mar 06, 2020 7:12 pm

Nubea, domenica 12 marzo 1565.

È notte fonda e tu sei reduce da una riunione con Norberto e altri, che temevi non finisse più. L'eco emotiva dello scampato pericolo di due settimane fa sta pian piano svanendo, più per il sopraggiungere degli impegni, che per una reale riflessione ed elaborazione dell'evento. La campagna elettorale è iniziata da meno di due settimane e quella di domani, anzi di oggi sarà la prima giornata priva di impegni dall'inizio del Carnevale. Scortato da Abinio, Fabio Massimo e un altro paio di uomini, percorri vicoli e canali del distretto dell'Aquila e del Lupo, diretto a casa tua. Quando siete a pochi colpi di bastone da casa, la tua scorta arresta la gondola e si mette improvvisamente in formazione protettiva, con te al centro e loro ai lati. Sei sovrappensiero e impieghi un istante a realizzare cosa stia accadendo: una sagoma scura è di fronte alla porta della tua abitazione. Non appena i tuoi sguainano le armi, intimandogli di farsi riconoscere e gettare le armi, costui, con voce immatura e tono scherzoso, risponde: "a mani nude, quanno ve pare!".
Non hai bisogno di scorgerne i lineamenti, perché il timbro della voce e l'irriverenza delle sue parole palesano la sua identità e le sue intenzioni meglio di qualsiasi altro gesto. "È da molto che aspetto, è notte fonda e immagino tu sia stanco, così come lo sono i tuoi ragazzi" esclama. "Tieni" aggiunge lanciando un rotolo "Una missiva per te". Prima di voltarsi, si congeda con un laconico "Abbiate cura di voi", poi si avvolge nel nero mantello, mimetizzandosi nel buio.

Benno,
mio caro, illustre e lungimirante amico,
compagno di questa inebriante follia chiamata Calidia...
... accetto l'offerta!
Sarò breve in questa missiva: tra due giorni disponi che Fabio Massimo si faccia trovare alla locanda 'Ar Canaletto', presso Ponte inchino, nella Contrada del Falco. Solo a lui riferirò i dettagli del nostro incontro.
Ci vediamo presto dunque...
Un abbraccio,
Iuliano
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MessaggioTitolo: Re: Messaggio a Iuliano   Messaggio a Iuliano EmptyMar Mar 24, 2020 10:01 pm

CONTRADA DELL'AQUILA E DEL LUPO
DISTRETTO URBANO DI NUBEA


Immediatamente dopo aver ricevuto la missiva di risposta da Iuliano, hai tirato un sospiro di sollievo... ma con riserva. Com'era prevedibile, la campagna elettorale ti ha impegnato sin da subito, quanto e più non abbia fatto il periodo di transizione nel quale tu e altri avete traghettato Calidia verso le prime elezioni libere della neonata repubblica.
Tantissimi gli impegni, pochissimo il tempo da dedicare a ciascuno di essi. Fortunatamente puoi avvalerti dell'aiuto dei tuoi fidati collaboratori. Hai convocato Fabio Massimo e Abinio, il primo perché hai pensato di affiancarlo a Iuliano e il secondo per seguire da lontano i suoi movimenti e gli eventuali sviluppi. Non per sfiducia, ripeti a te stesso - non solo, almeno... - ma per la pericolosità e la delicatezza delle circostanze.

Ad Abinio, ma solo a lui, chiedi di riferirti gli spostamenti di Iuliano e le persone con le quali entra in contatto. Allo stesso tempo, gli chiedi di non intervenire, se non in caso di estrema necessità. La regola d'ingaggio pertanto è riferire.

Fabio Massimo è furbo, quindi abile e creativo nell'elaborare soluzioni sul momento; mente Abinio è intelligente, quindi capace di leggere situazioni nel loro insieme e carpirne gli sviluppi sulla lunga durata.

Ambedue si mettono all'opera dal giorno dell'arrivo di Iuliano a Nubea, che avviene martedì 13 marzo. L'incontro è avvenuto alla taverna Ar canaletto nella Contrada del Falco, alla presenza dei fratelli "della Fonte", Vania e Fabio Massimo. Abinio ti riferisce che Iuliano alloggerà da Adriano nella locanda, che ormai è diventata il quartier generale del Falco, mentre Andrea e Vania si sono stabiliti in un'anonima locanda nella Contrada del Gall, dalla parte opposta del distretto.

Il mercoledì Iuliano, Andrea e Vania non si sono incontrati e Abinio ti riferisce che Iuliano è rimasto per tutto il tempo Ar canaletto.

Il giovedì, a sera tarda, i tre hanno incontrato Fabio Massimo ben oltre i confini della Contrada del Delfino, vicino al Nero corvo notturno, una bettola dimenticata dagli dèi, ma non dalla peggior feccia del distretto. Abinio non si è spinto oltre ed è rimasto al limitare del Delfino, fin quando non li ha rivisti impegnati in due diversi e ravvicinati scontri con altrettanti uomini. Costoro, non senza provocare danni, hanno infine avuto la peggio e sono rimasti uccisi. Alla fine della serata, i quattro si sono recati alla taverna Libera, nella Contrada del Delfino. Andrea e Fabio Massimo sono rimasti, mentre Vania e Iuliano sono andati via. Ma i coniugi si sono divisi e mentre la ragazza si è diretta presso Ponte del Gallo, probabilmente per tornare nella locanda, Iuliano non è andato Ar canaletto, ma ha preso la via di casa nella Contrada dell'Aquila e del Lupo.

Il venerdì Iuliano è rimasto nella sua casa per gran parte della giornata, finché non è uscito, ma non per incontrare gli altri, quanto piuttosto per recarsi in una locanda nella Contrada della Colomba dove ha incontrato una donna, giovane d'aspetto, con la quale si è recato prima in una casa nella Contrada della Civetta, dove sono rimasti per un paio d'ore, e poi sono usciti per recarsi a Palazzo Lemonio, dove Rubellio, un candidato conservatore per la Camera dell'Aquila, teneva un ricevimento. Sono rimasti per un'ora, poi la ragazza è andata via, mentre Iuliano è uscito con un'altra donna dai capelli rossi, che è andata via a bordo di una carrozza, mentre lui è rientrato e nuovamente uscito dopo pochi minuti.

Questa è l'ultima notizia che Abinio, nella mattina di sabato 17, ti riferisce riguardo Iuliano, i suoi movimenti e le persone con le quali si è incontrato.


Ultima modifica di Andrea della Fonte il Ven Mar 27, 2020 10:16 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Messaggio a Iuliano   Messaggio a Iuliano EmptyVen Mar 27, 2020 10:08 am

SABATO 17 MARZO 1565
CONTRADA DELL'AQUILA E DEL LUPO
DISTRETTO URBANO DI NUBEA


Poco prima che cali la sera, quando hai finito di ricevere tutte le persone con le quali stai trattando in previsione delle elezioni, Abinio si presenta alla porta della tua abitazione e ti porge un biglietto. Subito dopo si congeda, sussurrandoti di essere diretto da Simisonna la pazza, una locanda a pochi minuti di cammino, per seguire Iuliano.
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MessaggioTitolo: Re: Messaggio a Iuliano   Messaggio a Iuliano EmptyVen Apr 03, 2020 7:17 pm

Andrea della Fonte ha scritto:
Nubea, domenica 12 marzo 1565.

È notte fonda e tu sei reduce da una riunione con Norberto e altri, che temevi non finisse più. L'eco emotiva dello scampato pericolo di due settimane fa sta pian piano svanendo, più per il sopraggiungere degli impegni, che per una reale riflessione ed elaborazione dell'evento. La campagna elettorale è iniziata da meno di due settimane e quella di domani, anzi di oggi sarà la prima giornata priva di impegni dall'inizio del Carnevale. Scortato da Abinio, Fabio Massimo e un altro paio di uomini, percorri vicoli e canali del distretto dell'Aquila e del Lupo, diretto a casa tua. Quando siete a pochi colpi di bastone da casa, la tua scorta arresta la gondola e si mette improvvisamente in formazione protettiva, con te al centro e loro ai lati. Sei sovrappensiero e impieghi un istante a realizzare cosa stia accadendo: una sagoma scura è di fronte alla porta della tua abitazione. Non appena i tuoi sguainano le armi, intimandogli di farsi riconoscere e gettare le armi, costui, con voce immatura e tono scherzoso, risponde: "a mani nude, quanno ve pare!".
Non hai bisogno di scorgerne i lineamenti, perché il timbro della voce e l'irriverenza delle sue parole palesano la sua identità e le sue intenzioni meglio di qualsiasi altro gesto. "È da molto che aspetto, è notte fonda e immagino tu sia stanco, così come lo sono i tuoi ragazzi" esclama. "Tieni" aggiunge lanciando un rotolo "Una missiva per te". Prima di voltarsi, si congeda con un laconico "Abbiate cura di voi", poi si avvolge nel nero mantello, mimetizzandosi nel buio.

Benno,
mio caro, illustre e lungimirante amico,
compagno di questa inebriante follia chiamata Calidia...
... accetto l'offerta!
Sarò breve in questa missiva: tra due giorni disponi che Fabio Massimo si faccia trovare alla locanda 'Ar Canaletto', presso Ponte inchino, nella Contrada del Falco. Solo a lui riferirò i dettagli del nostro incontro.
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Un abbraccio,
Iuliano

Nubea, 12 marzo 1565

Dopo aver letto la risposta di Iuliano alla sua richiesta di aiuto, il Benno si sentì, per la prima volta dalla fine del carnevale, leggermente sollevato. Da allora infatti gli eventi si erano succeduti senza soluzione di continuità, come d'altronde succedeva da quando aveva conosciuto Andrea e Iuliano, pensò, mentre sorseggiava un bicchiere di vino rosso seduto alla scrivania del suo studio.
Ultimamente però le cose avevano iniziato ad accavallarsi in maniera preoccupante, il carnevale, i fatti di Punta Corvo, l'attentato e i suoi innumerevoli impegni e doveri legati alla campagna elettorale, lo avevano costretto a dedicarsi al cento per cento al qui e ora. Gli avevano impedito di fare quello che aveva sempre fatto, l'unica cosa che riusciva a infondergli realmente un senso di tranquillità: pensare al quadro generale delle cose cercando di prevedere quello che sarebbe successo domani per poi regolarsi di conseguenza, cercando di anticipare i suoi avversari e gli eventi.

Ora, sapendo che Iuliano si sarebbe occupato delle indagini, si sentiva parzialmente sollevato da uno dei fardelli che lo avevano angustiato in questi giorni. Parzialmente, riflette', perchè l'indagine in questione era troppo importante e costellata di insidie per tirarsene fuori del tutto. I risvolti che ne sarebbero scaturiti avrebbero sparigliato parte delle carte in tavola. La situazione attuale non permetteva di sottovalutare niente, avrebbe chiesto ad Abinio di monitorare le indagini di Iuliano da lontano, senza mai interferire o intervenire attivamente. Non era per sfiducia nei confronti di Iuliano, ma semplice buon senso. Se qualcosa fosse andato storto, era di vitale importanza saperlo in "tempo reale" per potersi muovere di conseguenza.

Il Benno finì il vino con un ultimo sorso. Era ora di adoperarsi per cercare di conoscere il quadro generale, penso', era ora di cercare di avere un vantaggio tattico. Doveva avere più notizie riguardo tutte quelle situazioni che negli ultimi giorni era stato costretto a trascurare: Brigaio, il Caio, il nuovo culto che si propagava a macchia d'olio verso Calidia e la situazione di calma apparente a Dunnovalle.

Doveva rivolgersi ai suoi fidati amici mercanti, chi meglio di loro poteva raccogliere notizie dal nord, chi meglio di loro poteva fornirgli un punto di vista privilegiato direttamente dal nord.
Chiaramente era troppo rischioso cercare di mandare un messaggio direttamente a Lulicios in Tarenio e a Morigano nel Raudia. Con la guerra i suoi affari al nord erano enormemente diminuiti, di fatto erano rimasti in piedi solo quelli a Brigaio. Magari dopo i fatti di Punta Corvo la situazione sarebbe migliorata, ma attualmente per lui era impossibile mandare in maniera sicura un messaggio oltre i confini nord di Brigaio.
Però poteva contattare in maniera più che sicura il suo amico Dagoberto a Catelbrigaio.
Dagoberto non aveva di certo interrotto i suoi affari con il nord, probabilmente erano diminuiti, ma sicuramente non aveva interrotto i suoi rapporti di amicizia e affari con Lulicios e Morigano.
Inoltre, pensò il benno, anche se i messaggi fra Dagoberto i due mercanti al nord fossero stati intercettati, sarebbero sembrati semplici missive fra contrabbandieri che si scambiano notizie e pettegolezzi...

L'importante era che il canale fra lui e Dagoberto fosse sicuro e il Benno era deciso a prendere tutte le accortezze del caso. Avrebbe affidato i suoi messaggi e le risposte di Dagoberto ai suoi due uomini più fidati, Filomusi Guelfi e Carlo Fadda. Ambe due erano con lui e suo zio da quando ne aveva memoria, a loro suo zio si affidava per i compiti più rischiosi e a loro avrebbe affidato la sua stessa vita se fosse stato necessario, come d'altronde aveva fatto già in passato.

Sì, decise Benno, questo era il modo più veloce e sicuro per comunicare con i suoi vecchi amici e avere notizie fresche e sicure dal nord. L'indomani una sua spedizione commerciale sarebbe partita per Brigaio, spedizione alla quale si sarebbero aggregati anche Filomuso e Carlo con il suo messaggio.

Prese una pergamena dalla scrivania e iniziò a scrivere...


Dagoberto amico mio,
troppo tempo è passato dall'ultima volta che ti ho scritto, di questo me ne dispiaccio e ti chiedo scusa.
Purtroppo i fatti che si stanno succedendo a Nubea hanno travolto le mie buone abitudini. Fra queste, una delle più importanti, quella di tenermi in contatto con i miei vecchi amici.

Come stai? Come vanno gli affari e la vita a Castebrigaio?
Sò che la venuta del Caio è vissuta in maniera ambivalente dal popolo e dalla classe dirigente, ma le notizie che arrivano a Nubea sono frammentate e non sò fino a che punto attendibili.
Mi piacerebbe sapere da te, amico mio, come stanno realmente le cose e il tuo pensiero al riguardo.

Altre notizie hanno attirato la mia attenzione, notizie che riguardano un nuovo culto che negli ultimi tempi è arrivato a Brigaio dal nord e che sembra stia raccogliendo un ragguardevole seguito. Mi piacerebbe saperne di più al riguardo. Conosci qualcuno che ne sia diventato un adepta?

Ti devo chiedere un ultimo favore Dagoberto. L'attuale situazione politica con Dunnovalle mi impedisce di contattare in maniera sicura i nostri comuni amici al nord, Lulicios e Morigano.
Mi piacerebbe sapere come stanno e come vanno le cose dalle loro parti, capire com'è la situazione economica e politica e se anche da loro è arrivato questo nuovo culto (a proposito, che tu sappia ha un nome? come usano chiamarsi i suoi adepti?).
Contattali in maniera sicura, tramite i nostri canali non ufficiali, e poi affida le loro risposte solo a Carlo e Filomuso.

Aspetto tue notizie Dagoberto, nel frattempo ti mando un abbraccio.
Ricordati che, se e quando avrai bisogno di un aiuto, qui hai un amico su cui fare affidamento.

Benno
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MessaggioTitolo: Re: Messaggio a Iuliano   Messaggio a Iuliano EmptyDom Apr 05, 2020 12:04 pm

MERCOLEDÌ 5 APRILE 1565
DISTRETTO URBANO DI NUBEA

Ogni giorno supera in intensità quello che l'ha preceduto, costringendoti di volta in volta a ricalibrare il concetto di "faticoso". La campagna elettorale di marzo è stata lunga ed emotivamente sfiancante. Alle trattative, agli intrighi e agli accordi si sono aggiunte altre questioni, come le indagini sull'assassinio al quale sei sfuggito e l'inattesa convocazione di un importante Sinedrio (spoiler del quale ti darò conto), che hanno acuito il peso di questo periodo. L'ultima notte di marzo, chiuso in casa, ti eri ripromesso di riposare, ma la tensione e la preoccupazione per i risultati che sarebbero emersi dalle urne hanno notevolmente abbassato la qualità del tuo sonno. Inoltre, il diffuso ottimismo nelle fila dei tuoi, che tu e Norberto non condividete, renderebbe potenzialmente più amaro il sapore di un risultato al di sotto delle aspettative. Lo spoglio sarebbe stato comunicato sabato 8 e fino ad allora avresti potuto solamente attendere. I tuoi pensieri sono monopolizzati dai risultati elettorali ed è per questo che sei colto di sorpresa quando, un anonimo pomeriggio degli inizi di aprile, alla porta della tua abitazione si presentano Filomuso e Carlo. Li accogli facendoli accomodare e offrendo loro ristoro. In altri momenti li avresti bersagliati di domande sul loro viaggio e sull'esito dell'affare, ma non sei nella predisposizione adatta per conversare. Per questo ti accontenti di sapere che tutto è andato come previsto. Prima di congedarsi i due ti consegnano una missiva, che all'improvviso ti fa ricordare di aver scritto a Dagoberto.
Ti siedi nei pressi del camino, getti un paio di ciocchi per ravvivare il fuoco e ti versi del vino.
Infine, dopo aver bevuto qualche sorso, inizi a leggere.



Dagoberto amico mio,
troppo tempo è passato dall'ultima volta che ti ho scritto, di questo me ne dispiaccio e ti chiedo scusa.
Purtroppo i fatti che si stanno succedendo a Nubea hanno travolto le mie buone abitudini. Fra queste, una delle più importanti, quella di tenermi in contatto con i miei vecchi amici.

Benno, ti saluto com’è doveroso fare con un vecchio e caro amico.
Potrei accettare le tue scuse, ma solo a patto di fare ammenda e chiedere il tuo perdono per aver atteso una tua missiva prima di scriverti. Tuttavia, proprio come te, sono stato travolto dagli eventi, quindi, spero, nessun disonore.



Come stai? Come vanno gli affari e la vita a Castelbrigaio?
So che la venuta del Caio è vissuta in maniera ambivalente dal popolo e dalla classe dirigente, ma le notizie che arrivano a Nubea sono frammentate e non so fino a che punto attendibili.
Mi piacerebbe sapere da te, amico mio, come stanno realmente le cose e il tuo pensiero al riguardo.

Sono in salute, per mia fortuna, e lo stesso vale per mia moglie e i miei figli.
Mi auguro che anche tu stia bene e che la tua candidatura, per la quale mi congratulo, porti prosperità e pace alla tua gente… e alla mia.
Mi chiedi come stiano veramente le cose qui e mi affidi un compito arduo, perché molte sono le parti coinvolte e altrettanti gli umori. La diffidenza ha in un primo momento accomunato la maggior parte dei notabili e del popolo. A rendere più variopinto questo quadro sono state l’ostilità di alcuni e l’entusiasmo di altri. Non ti nego, però, che qualcosa abbia accomunato tutti: la speranza, sin qui disattesa, di una rapida soluzione. In ogni caso, se Brigaio era già stata sconvolta dalle soste e dai transiti dei confederati, l’arrivo di Calidia non ha di certo contribuito a migliorare le ristrettezze che questa guerra ci ha imposto.
Riguardo a Caio posso darti qualche curiosità, come quella, recente, che vede uno dei più fidati uomini del vostro generale sotto processo per diserzione: un episodio increscioso, ma tutto sommato comprensibile dal mio punto di vista. Puoi immaginare come, in assenza di battaglie significative, quello che un tempo sarebbe rimasto un vacuo pettegolezzo da taverna sia invece diventato una notizia di rilievo tra la gente del posto. Per concludere sull’argomento posso dirti questo: a parte qualche isolata eccezione, i soldati, a modo loro, sono gentili e gli ordini che eseguono sono quelli di controllare uomini, strade e postazioni, ma al fine di mantenere l’ordine e proteggere. Almeno per ora…



Altre notizie hanno attirato la mia attenzione, notizie che riguardano un nuovo culto che negli ultimi tempi è arrivato a Brigaio dal nord e che sembra stia raccogliendo un ragguardevole seguito. Mi piacerebbe saperne di più al riguardo. Conosci qualcuno che ne sia diventato un adepto?

Rispetto a quel che si dice nelle regioni a nord, del nuovo culto qui si è visto ancora poco. Sono giunti dei predicatori, da soli o accompagnati da un seguito di zeloti. È stata la curiosità, più che altro, a spingermi ad assistere ad alcune orazioni. Non posso negare che il loro sia un messaggio forte e suggestivo, che restituisce un senso di consolazione, fondato su giustizia, ordine sociale e speranza di salvezza. Le attuali contingenze sono caratterizzate da una grande incertezza e conferiscono a certe tematiche una discreta capacità di penetrazione nella popolazione. Ciò nonostante, credo che a questo culto sia sottesa una dottrina ben più profonda di quella che si può evincere dalle parole dei fanatici che predicano nei sobborghi e nei distretti minori.


Ti devo chiedere un ultimo favore Dagoberto. L'attuale situazione politica con Dunnovalle mi impedisce di contattare in maniera sicura i nostri comuni amici al nord, Lulicios e Morigano.
Mi piacerebbe sapere come stanno e come vanno le cose dalle loro parti, capire com'è la situazione economica e politica e se anche da loro è arrivato questo nuovo culto (a proposito, che tu sappia ha un nome? come usano chiamarsi i suoi adepti?).

L’ago della bilancia economica si muove in direzione del piatto più ricco della politica, pertanto sono i pochi dell’alta borghesia a trarre benefici dalla situazione attuale. Quindi sono altri a patire la contrazione dell’area e del volume degli scambi. Tra questi, purtroppo, ci sono anche Lulicios e Morigano, ai quali sarà mia premura recapitare messaggi nel modo in cui mi hai chiesto di fare.
Per quanto concerne la situazione politica, la faccenda si complica. Come ho anticipato nel precedente capoverso, questo culto - che al pari dei suoi seguaci non ha un nome - nelle regioni settentrionali è già diffuso. Da quel che ho capito è legato alla figura del "re bambino"1 e all’interpretazione in chiave divina della sua esperienza terrena. Tuttavia, l’informazione più rilevante è quella che riguarda le tensioni che sta generando, in virtù della trasversalità delle adesioni che raccoglie. È notizia certa, infatti, che alcuni notabili, anche molto vicini alla cerchia del sovrano - e con questo intendo dire nella Camera Alta - abbiano già abbracciato questo culto e avviato la costruzione di templi.

Sull’assenza di una risposta militare di Dunnovalle allo smacco di Castellarceo, le mie ipotesi sono due:
1. la diffusione di questo culto ha generato tensioni e rimescolato le carte del consenso, rendendo prioritario un riordino della situazione interna
2. la lentezza della risposta sarà inversamente proporzionale alla sua grandezza e alla sua violenza.



Aspetto tue notizie Dagoberto, nel frattempo ti mando un abbraccio.
Ricordati che, se e quando avrai bisogno di un aiuto, qui hai un amico su cui fare affidamento.
Benno

La tua offerta è la mia.
Ti abbraccio
Dagoberto


1 Glenno, ultimo sovrano della prima dinastia, quella dei Cinti, morto prematuramente a causa di quella che ancora oggi viene chiamata “febbre del re”. La leggenda narra che il suo corpo sia rimasto integro dopo la morte e che emani un certo potere magico.
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Benno Arcimboldi
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MessaggioTitolo: Re: Messaggio a Iuliano   Messaggio a Iuliano EmptyMar Apr 07, 2020 7:21 pm

MERCOLEDÌ 5 APRILE 1565
DISTRETTO URBANO DI NUBEA

Il Benno finì di leggere il messaggio di Dagoberto, poi si spostò sulla sua poltrona preferita accanto al camino. Iniziò a riflettere mentre osservava distrattamente il fuoco attraverso il bicchiere di vino che aveva in mano. Le fiamme, deformate per un effetto ottico dal cristallo e dal liquido rosso rubino in esso contenuto, iniziarono ad assumere forme bizzarre e mutevoli.

Era sollevato di sapere che la situazione a Brigaio era relativamente sotto controllo.
Chiaramente era consapevole che questo fragile equilibrio era solo momentaneo, i fili che tenevano insieme il tutto erano fragili e il tempo non giocava certo dalla loro parte.
Calidia non si poteva permettere ne di occupare militarmente a oltranza Brigaio, ne che il malcontento dettato dall'incertezza potesse portare a rivolte o a disordini. Dunnovalle avrebbe potuto approfittare della situazione, magari sul breve periodo non si sarebbe mossa militarmente, ma sicuramente avrebbe cercato di esercitare tutta la sua influenza a livello politico ed economico.
Bisognava "normalizzare" la situazione il prima possibile, offrire e far intravedere quella famosa e auspicabile alternativa a Brigaio. Prima di pensare a premature svolte culturali e politiche però bisognava pensare alle cose pratiche. Bisognava far tornare benessere economico a Brigaio e in tutta la Decabria, rimettere in moto l'economia e far si che non ne beneficiassero solo i soliti "notabili". Questa era l'unica via per far si che Brigaio diventasse un'opportunità per Calidia e non un potenziale problema.

Era essenziale sfruttare immediatamente i recenti accadimenti a Puntacorvo a loro vantaggio, non c'era tempo da perdere. Bisognava trasformare quel borgo dimenticato dagli dei e dagli uomini, nello snodo commerciale per il nord. La ripresa dei commerci con il nord, anche se per forza di cose fatti non in maniera ufficiale, avrebbe giovato sia all'economia di Calidia sia a quella di Brigaio. E se per Calidia era fondamentale rimpinguare le proprie casse in previsione delle riforme auspicate e dello scontro che presto o tardi ci sarebbe stato con Dunnovalle, per Brigaio sarebbe stato di vitale importanza per portare al benessere e alla pace sociale, requisito indispensabile per pensare a qualsivoglia futuro cambiamento politico o sociale.

Ne doveva parlare con gli altri.
Posò il bicchiere ormai vuoto su un tavolinetto che era accanto alla poltrona e tornò alla scrivania dove scrisse due messaggi identici diretti ad Andrea e a Iuliano.

"Amico mio,
dobbiamo vederci al più presto per discutere di alcune questioni importanti.

Incontriamoci domani sera ar Canaletto.

Benno"

Una volta inviati i corvi, il Benno tornò alla sua poltrona, si versò un altro bicchiere di vino con l'intenzione di dedicare il resto della serata alla lettura di un saggio storico riguardante Nubea che aveva preso in prestito da Norberto. Ma dopo pochi minuti, quando si sorprese a leggere per l'ennesima volta la stesso capoverso, capì che c'era ancora una questione che gli ronzava in testa e che gli impediva di rilassarsi e dedicarsi alla lettura.
Era il credo che veniva dal nord. Negli ultimi mesi, ogni volta che gli giungevano notizie da Dunnovalle immancabilmente c'erano sempre dei riferimenti a questo nuovo credo e al seguito in costante aumento che otteneva.
Seguito che, a quanto pareva, era estremamente trasversale andando dal più umile popolano fino a d arrivare addirittura ad alcuni membri della Camera Alta di Dunnovalle. Quest'ultimo particolare, esplicita testimonianza che anche alcune delle più importanti famiglie del nord avevano aderito a questo credo, sommato agli espliciti riferimenti alla figura e alla leggenda del Re Bambino, aumentava l'inquietudine del Benno.
Era ragionevole supporre che il sovrano simpatizzasse per questo credo o che per lo meno lo ritenesse propedeutico ai suoi fini. Diversamente nessun membro della Camera Alta si sarebbe permesso di manifestare pubblicamente la sua adesione a questo culto. Benno si chiese se non fosse proprio un'iniziativa del sovrano questa "introduzione" della nuova religione all'interno della Camera Alta, come a voler far abituare anche i più tradizionalisti e scettici alla presenza del nuovo culto all'interno della più importante istituzione del regno. Metterli davanti al fatto compiuto, senza lasciar spazio a dubbi, perplessità o critiche pubbliche...
In tutti i casi bisognava avere più notizie. L'indomani avrebbe inviato nuovamente Carlo Fadda a Brigaio, voleva che un suo uomo di fiducia fosse sul posto nel momento in cui fossero arrivate le lettere dei suoi amici mercanti.
Ma non bastava, pensò, bisognava mandare qualcuno al nord ad indagare, magari ad infiltrarsi come adepto per un breve periodo nel credo. Pochi giorni, una settimana al massimo, abbastanza per saperne di più su questo credo e su quello che predicavano realmente i suoi seguaci. Certo, doveva essere qualcuno che fosse fidato e che potesse passare inosservato senza destare sospetti, qualcuno con ben altra formazione e sensibilità rispetto ai suoi amici mercanti...
L'unica persona con questi requisiti che gli veniva in mente era un membro del Sinedrio, Alderigo.
Poteva passare come un mercante di pozioni quale effettivamente era, inoltre era natio di Colbrigaio il che lo avrebbe reso meno sospetto agli occhi delle genti del nord.
Certo era una missione estremamente pericolosa, per indagare su una questione che sul breve periodo non aveva alcun fine pratico e tangibile, ma che potenzialmente poteva avere un peso specifico non indifferente. Magari fra qualche tempo avrebbero dovuto affrontare la retorica di questo nuovo credo anche a Brigaio e a Calidia...
Benno decise che ne avrebbe parlato direttamente con Alderigo e che insieme avrebbero valutato il da farsi...
L'indomani avrebbe mandato un messaggio ad Alderigo per chiedergli un incontro.
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