IL PASSAGGIO SEGRETO
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IL PASSAGGIO SEGRETO

DUNNOVALLE
 
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Anche le idee hanno un costo [Benno Arcimboldi]
Acerrima nemica della segretezza è la vanità [Andrea della Fonte]
A Nubea c'è sempre qualcuno che guarda... [Filippo Torre]
Tutto tende all'equilibrio, quindi a una notizia buona ne segue sempre una cattiva... e viceversa! [Alderigo Arganto]
Se un buffone si trasferisce in un palazzo, non diventa il re, è il palazzo che diventa un circo [Eloigio Maratti]
Ogni uomo ha quattro fondamentali bisogni: mangiare, bere, scopare e vendicarsi [Adriano della Fonte]
Ciò che non si ottiene dalla generosità degli uomini, spesso lo si ottiene dalla loro vanità [Arrigo Petronio]
I borghesi di Dunnovalle adorano cambiare governo a condizione che sia sempre lo stesso [Ildebrando Pennorudo]
Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un'altra riva e io vi arriverò [Attribuita ai navarchi delle prime navi]
La fortuna non può togliere ciò che non può dare [Vania Orti]
La frode e la forza sono le due virtù cardinali in politica [Obbio Tomassi]
Le elezioni sono troppo importanti per lasciarle nelle mani dei votanti [Polidoro Salvi]
I senatori intelligenti capiscono come funziona, mentre quelli stupidi non sono più senatori [Roderigo Gigli]
Studiare la magia permette di porsi al vertice della natura, come Dio ha comandato ai primi re [Ranulfo Voganios]
Il vano, la sola cosa che piace a Iuliano [Vania Orti]
Un gruppo di sassi smette di essere un insensato mucchio nel momento in cui un sant'uomo lo contempla, portando con sé l’immagine di un tempio dedicato all'unico, vero Dio [Giostonio Ecuperio]
La magia deve servire agli scopi più diversi: sottomettere i fenomeni naturali al volere dell'uomo, difendere il diritto dell'individuo nel cammino verso il recupero delle sue antiche virtù e la salvezza della sua anima [Garretho Meredixio]
Ma cosa è mai l'immortalità stessa della memoria? Null'altro che vanità [Giulio Emilio Vero]
Calidio giunse qui, quando il mondo era così giovane, che molte cose erano prive di nome e per citarle bisognava indicarle con il dito [Romano Orti]
Il sole dell'adolescenza è tramontato e quello della maturità è sorto troppo presto per questi ragazzi [Clodio Camilio Nelio, detto Klaus]
Il miglior modo di mantenere la propria parola è non darla [Eddardo Vulpidio]
Non si hanno notizie di un ricco scemo [Ligonio Dunovardi]
Il cuore pulsante di Calidia non è certo nel freddo marmo della Camera bassa, ma tra i tavoli della taverna Libera. [Iuliano de Melis]
Io credo solo alle leggi di Natura... e obbedisco solo a quelle promulgate dal Benno [Alderigo Arganto]
Un uomo saggio una volta ha detto che quella di Calidia è la Storia di grandi conversazioni in bei posti [Andrea della Fonte]
Spesso, al mutare dei governi, per il popolo cambia solo il nome del tiranno [Filippo Torre]
Gli uomini semplici sono spesso contaminati dal veleno della vanagloria, perché la vanagloria è il rifiuto della semplicità e l'ipocrisia della condotta [Liomarco Iovenno]
Che si illudano pure gli orgliosi uomini d'azione, ma altro non sono che meri esecutori inconsapevoli degli uomini di pensiero [Leandro Trico]
Klaus è andato dove termina la conoscenza e inizia la speculazione, ai confini della ragione [Flamio]
Chi rimane fermo è destinato a stupirsi delle leggi dell'alto cielo... [Norberto Limberti]
In tempi come questi anche una birra ha l'amaro sapore della tirannia [Brigo Isario]
Calidia non è soltanto un'entità geografica: non è circoscritta da fiumi, monti o mari. Calidia non è un fatto di razza, sangue o religione: è un ideale. Calidia è la più sublime personificazione della libertà e della bellezza mai realizzate dalle Divinità e dalla Natura [Caio Fauno Valerio]
Il problema delle congiure è chi sta dalla parte di chi, solamente quando la partita è finita [Iuliano de Melis]
In principatu commutando civium nil praeter domini nomen mutant pauperes [Anonimo]
A Nubea c'è sempre un occhio che guarda [Proverbio popolare]
Prendere due mari con una sposa [Proverbio nubeano]
In tempo di elezioni contano più i morti dei voti [Proverbio nubeano]
Far Vedova la Sposa [Proverbio nubeano]
Un nubeano a Calidia è un sospettato, oltre Calidia è un fuorilegge [Proverbio nubeano]
I Mari gli hanno dato il benvenuto [Proverbio nubeano]
C'è chi in Camera non perde mai [Proverbio nubeano]
Chi cerca quello che non deve, trova quello che non vuole (Proverbio di Acquerapide)
Calidia quanta fuit, ipsa ruina docet [Antica iscrizione]
Il ferro per uccidere il tiranno e il vino per festeggiarne il funerale [Ulisio di Castellarceo]
C'è chi guada e c'è chi guarda! [Proverbio di Dunnovalle]
C'è chi spira e chi cospira [Proverbio di Dunnovalle]
I re muoiono, gli Anziani invecchiano [Proverbio di Dunnovalle]
Quello ottiene più tregue che vittorie [Proverbio di Dunnovalle]
C'è qualcosa dietro al trono, che è più grande del Re stesso [Jacobio il vecchio]
Chi vince le elezioni, non sa cosa si perde [Proverbi borghesi]

 

 MARZO 1565

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MessaggioTitolo: MARZO 1565   MARZO 1565 EmptyMar Apr 07, 2020 1:00 pm

SABATO 17 MARZO 1565
CONTRADA DELL'AQUILA E DEL LUPO
DISTRETTO URBANO DI NUBEA


Poco prima che cali la sera, quando hai finito di ricevere tutte le persone con le quali stai trattando in previsione delle elezioni, Abinio si presenta alla porta della tua abitazione e ti porge un biglietto. Subito dopo si congeda, sussurrandoti di essere diretto da Simisonna la pazza, una locanda a pochi minuti di cammino, per seguire Iuliano.

Il biglietto è breve, la grafia è quella di Norberto

Benno,
amico mio,

nel primo pomeriggio ho ricevuto l'inattesa e gradita visita di Iuliano.
Mi ha parlato di Ettore e della sua liberazione.
Mi ha parlato di alcuni omicidi che uomini di Aulo Lisio avrebbero commesso ai danni di uomini di Caio Fauno Valerio.
MI ha parlato di come avrebbe voluto utilizzare questa informazione.
L'ho dissuaso, ma vorrei parlarne di persona con te.
Scrivimi o passa a trovarmi quando vuoi.

Un saluto,
Norberto
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MessaggioTitolo: Re: MARZO 1565   MARZO 1565 EmptyMar Apr 07, 2020 1:01 pm

CONTRADA DELL'AQUILA E DEL LUPO
DISTRETTO URBANO DI NUBEA


Caro Norberto,
amico mio,

spero d'incontrarti già domani sera alla riunione del partito.
La delicatezza delle notizie di cui sei venuto a conoscenza però, mi portano a chiederti di anticiparmi il prima possibile tali informazioni.
Procrastinare, anche solo di poche ore, potrebbe portare a gravi conseguenze.

Un abbraccio
Benno"
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MessaggioTitolo: LUNEDÌ 19 MARZO 1565   MARZO 1565 EmptyMar Apr 07, 2020 4:05 pm

LUNEDÌ 19 MARZO 1565
DISTRETTO URBANO DI NUBEA
CONTRADA DELL'AQUILA E DEL LUPO


Hai pranzato da poco e hai deciso di riposare qualche minuto per arrivare alla riunione in condizioni ottimali. Non hai ricevuto alcuna risposta da Norberto, per questo immagini che lo incontrerai direttamente a Palazzo Levia. Ti accomodi sulla poltrona davanti al camino, le cui fiamme restituiscono ancora un piacevole tepore all'ambiente; il tuo calice ospita ancora qualche goccia di vino, residuo del fugace pasto consumato pochi minuti prima, e la tua pipa è già carica e pronta per qualche boccata. Ti rilassi. Dopo qualche minuto senti che le palpebre si fanno pesanti e decidi di abbandonarti al sonno, che non manca mai di ricordarti quanto poco tu dorma.
Di colpo apri gli occhi e sei confuso, perché non sai che ore siano. Per un istante sei colto dal timore di essere crollato e aver dormito per ore. Con difficoltà ti alzi dalla poltrona e corri alla finestra per verificare se le tenebre abbiano già avvolto il distretto. Fortunatamente non è così. Ancor più fortunatamente con la coda dell'occhio scorgi una sagoma, la quale, di spalle, si sta allontanando da casa tua. Ti sforzi di mettere a fuoco e capisci che si tratta di Norberto. Ancora non sei in grado di quantificare il tempo trascorso, quindi ti spaventa l'idea che sia venuto a cercarti per via di un tuo possibile ritardo.
Nei limiti delle tue facoltà, rapidamente ti ricomponi, apri la porta, esci e lo chiami
«Norberto...»
Un attimo prima che tu stia per chiamarlo una seconda volta, la sagoma si ferma, si gira e si incammina verso di te. Man mano che si avvicina ne riconosci prima il passo, poi i lineamenti e infine la voce «Benno, ragazzo mio, dormivi?»

«Ebbene si mio caro Norberto. La mia malsana abitudine di fare le ore piccole mi porta ad abusare di piccoli sonnellini durante l'arco della giornata. Mio zio le avrebbe chiamate pennichelle... Ma entra caro Norberto, permettimi di offrirti un bicchiere di vino»
Dicendo questo il Benno fa cenno di entrare al suo ospite, non prima di aver stretto calorosamente la sua mano

Norberto sorride e stringe la tua mano.
Ti fa cenno di precederlo e poi entra dopo di te.
«Approfittane ora, amico mio»
Sorride e prende posto accanto alla poltrona sulla quale fino a pochi istanti prima eri pesantemente addormentato
«Alla mia età si dorme poco...»
Prende il calice, lo appoggia alle labbra, poi esita e un attimo prima di bere aggiunge
«... soprattutto se si viene eletti»

Un leggero sorriso affiora per un momento sulle labbra di Benno
«Fin troppo lavoro ci attende prima di arrivare a un elezione...»
Prende un calice e dopo aver bevuto un sorso si rivolge al suo ospite
«Dimmi amico mio, non posso nasconderti che il tuo messaggio di ieri sera mi ha lasciato inquieto questa notte... Quali notizie mi porti?»

Beve e poi delicatamente posa il calice accanto a sé.
«Hai ragione»
Afferma
«Una questione alla volta»
Si schiarisce la voce, assume una posizione più composta e comoda
«Iuliano è venuto a trovarmi»
Il suo sguardo dice più di quanto sin qui non abbia ancora fatto
«Lo conosci meglio di me e sai che, quando appare in questo modo, ha sempre qualcosa da dire»
Una risata precede il resto del suo discorso
«... e tanta, tanta voglia di dirla»

Mentre ascolta, Benno si accinge a caricare la sua pipa preferita. Una pipa di frassino della Decabria donatagli da suo zio in uno degli ultimi viaggi fatti insieme. Dall'atteggiamento e dalla mimica di Norberto, Benno capisce che probabilmente quello che aveva da dirgli il suo amico non era niente di rassicurante
«Certo, non si può dire che a Iuliano manchi la favella...»
È uno sguardo comprensivo quello che lancia a Norberto

«Proprio no!»
Osserva Norberto, accennando un sorriso
«In ogni caso il tempo stringe ed è opportuno affrontare la questione senza indugi»
Il suo tono e il suo volto si fanno seri
«Mi ha detto dell'indagine che gli hai commissionato...»
Prima di continuare, ti guarda come per scorgere nei tuoi occhi qualche segnale
«... e cosa sin qui ha scoperto»
Sposta il suo peso all'indietro, finché la sua schiena non aderisce interamente alla poltrona
«Be', è stata una fortuna che sia venuto da me»
Respira profondamente
«Sembra che alcuni uomini di Aulo Lisio abbiano affrontato e ucciso dei corrieri di Caio Fauno Valerio»
Viene avanti con il busto, accorciando le distanze tra voi
«E Iuliano avrebbe voluto utilizzare questa informazione per trattare il rilascio di un membro del Sinedrio...»
Riflette un istante
«... Ettore, se non ricordo male»

Il Benno ascoltava Norberto e mentre lo faceva cambiò un paio di volte la sua posizione sulla poltrona. Più Norberto parlava e più la sua vecchia poltrona sembrava diventare scomoda...
Il Benno si sorprese a giocherellare nervosamente con la pipa, lanciò uno sguardo a Norberto e capì che il suo amico aveva intuito almeno in parte il suo disagio.
Si ricompose e dopo aver finito con un lungo sorso il poco vino che era rimasto nel suo bicchiere disse
«Non mi sorprende la reazione di Iuliano... Cosa aveva in mente di fare esattamente? Qual era il suo piano? E tu cosa gli hai risposto Norberto?»
«Tu avevi avuto notizie di motivi di frizione fra il Caio e il Lisio?»

Norberto scorge la tua ansietà
«Riempi i calici, abbiamo ancora qualche minuto»
Comprendi che il suo invito è rivolto a stemperare la tensione
«Non ho notizie, ma sentori»
Poi ti guarda come una vecchia volpe, ma nei suoi occhi non c'è traccia di vanità, quanto piuttosto una profonda conoscenza di come il potere influenzi le azioni di chi lo brama
«E una discreta conoscenza di certe dinamiche»
Giocherella un po' con il calice fintanto che non gli versi il vino
«Tra i due è già in atto un gioco di potere e in ballo c'è il controllo della Camera dell'Aquila»
Afferma in modo criptico e poi chiarisce
«Aulo ha la certezza che verrà nominato Censore; Caio non ha la stessa sicurezza di arrivare al 'consolato'. Se questo non avviene, Aulo può avere un doppio vantaggio»
Ti guarda, per capire se il suo ragionamento ti arrivi in modo chiaro
«Il vantaggio di poterlo nominare personalmente, costringendolo a un mandato fatto di gratitudine e riconoscenza»
Fa una pausa, durante la quale sorseggia il vino e ti lancia fugaci occhiate
«Iuliano voleva barattare queste informazioni con il rilascio di Ettore»
Riprende dopo aver finito di bere
«Ma l'ho dissuaso, spiegandogli per quanto possibile le implicazioni che una mossa simile avrebbe generato...»

Il Benno si alzò, andò verso il tavolo prese la bottiglia di vino che aveva aperto all'arrivo di Norberto.
Riempì prima il calice del suo ospite e poi riempì a metà il suo, posò la bottiglia sul tavolo e lentamente tornò a sedersi nella sua poltrona.
Non c'era più traccia del "disagio" che aveva provato pochi istanti prima. Tornò ad accendere la sua pipa e disse «Norberto amico mio, sapevo che a Nubea durante la campagna elettorale può succedere di tutto, ne ho la riprova praticamente tutti i giorni. So cosa e quanto c'è in ballo, mi chiedo però fino a che punto il Caio e Aulo siano disposti ad arrivare in questo loro gioco di potere»
Il Benno si sporse in avanti guardando il suo amico negli occhi «Ma sopratutto Norberto, sono curioso di sapere chi dei due, secondo te, poteva avvantaggiarsi di una mia eventuale e prematura dipartita»
Guardi attentamente il viso di Norberto quasi nel tentativo di carpire, anche dalla più piccola espressione del suo viso, cosa gli passi per la testa mentre pronunci queste parole.

«Si fermeranno solo se e quando capiranno che nessuno dei due può vincere nettamente sull'altro»
Risponde prontamente, poi ti sorride e continua
«Riguardo il loro coinvolgimento, sarai forse sorpreso di sapere che a mio parere Caio Fauno Valerio c'entra poco ed è anzi più probabile che sia l'altro a poter beneficiare da una tua prematura dipartita»
Ti guarda per cogliere la tua reazione e poi aggiunge
«È solo il mio parere, s'intende, ma ho pochi dubbi in merito»

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MessaggioTitolo: Re: MARZO 1565   MARZO 1565 EmptyMer Apr 08, 2020 9:07 am

Benno rifletté un attimo sulle parole di Norberto, poi disse
«A questo punto anche io credo che il Caio non sia il mandante dell'agguato. È convinto di potermi controllare in altri modi, primo fra tutti è il ridicolo processo per diserzione che ha messo su contro Ettore. Credo sia convinto di avere l'intero Sinedrio in mano grazie a questa mossa.
Il Caio è un uomo e un politico estremamente intelligente e scaltro, sa perfettamente di essere in svantaggio nei confronti di Aulo. L'essere costretto a rimanere a Brigaio con il suo esercito di certo non lo tranquillizza. Preferirebbe di gran lunga essere qui a Nubea a far campagna elettorale.
Ma credo che non sia ancora così disperato da arrivare a creare volutamente il caos a Nubea per giustificare un suo ritorno in qualità di pacificatore, almeno per il momento.
È più facile che pensi di usare il Sinedrio a suo vantaggio, per fare il lavoro sporco e colpire Aulo danneggiandolo alle elezioni. Questa cosa, in realtà, potrebbe tornarci utile»
Dicendo questo il Benno posò il bicchiere sul tavolo, poi si rivolse nuovamente verso Norberto.
«Questo però ci porta al vero problema, Aulo Lisio. Tu come proponi di gestire la questione? Perché, caro Norberto, io più ci penso e più credo che l'intuizione di Iuliano, benché dettata dall'indole impulsiva e passionale del nostro comune amico e volta unicamente a trarre in salvo Ettore, alla fine potrebbe rivelarsi giusta anche dal punto di vista strategico»
Il Benno si sporse nuovamente verso Norberto
«Alla fine il Caio penserebbe di aver ottenuto ciò che voleva, ovvero l'appoggio del Sinedrio contro Aulo.
In realtà saremmo noi a usare lui per colpire un nostro nemico e in più otterremmo anche la liberazione di Ettore. Il vero problema è capire fino a dove spingerci con Aulo e quali potrebbero essere le eventuali ripercussioni politiche, non possiamo permetterci di danneggiare il partito in questo momento. Certo molto dipenderebbe da quali misure decideremo di prendere nei suoi confronti...»
Il Benno riaccese la pipa, fece un paio di tiri e proseguì
«In realtà il vero problema è la percezione che gli elettori avranno nei confronti di queste misure e sopratutto chi verrà individuato dall'opinione pubblica come responsabile...»
Il Benno guardò Norberto, in attesa di sapere la sua opinione.

Norberto ascolta con vivo interesse la tua disamina, mutando di volta in volta espressamente del volto a seconda della vicinanza o della lontananza dalle tue ipotesi.
Poi riguardo a Caio ti dice
«Amico mio, la sua campagna elettorale è stata la sua strategia militare, che ha portato alla vittoria di Castellarceo e all'occupazione dei Passi di Brigaio»
Il suo tono è pacato. Una breve pausa, durante la quale lo sbuffo della tua pipa copre parzialmente il suo volto.
«Lui e Aulo, a meno che non muoiano, verranno eletti. E su questo puoi esserne certo. Tuttavia...»
Si interrompe per tradurre il suo pensiero in parole
«Seguire Aulo da vicino non è affatto un'idea malvagia, ma non dobbiamo servirci di nessuno del Sinedrio... »
Ti guarda
«... non direttamente almeno»
Riprende il calice, beve un sorso e poi prosegue
«In merito al processo a Ettore, non condivido il tuo disappunto: costui ha disertato, se le voci sono vere, e Caio non può esimersi di fronte ai suoi uomini dal gestire in questa maniera la vicenda»
Alza le spalle con un moto di rassegnazione
«E se avete... se abbiamo a cuore la sua liberazione, dobbiamo agire con cautela, nel pieno rispetto dei ruoli e delle regole»
Si alza, avvicinandosi al camino, e pone le mani in prossimità del fuoco per scaldarle
«La tua sfida con il Caio verrà, ma non è ancora giunto il momento di scoprire le carte... per nessuno di voi due»
Si gira verso di te e conclude
«A meno che non sia così sciocco da commettere qualche passo falso... ma ne dubito»

«Caro Norberto, non è mia intenzione agire in maniera avventata. Il mio intento non è certo quello di andare dal Caio proponendo la liberazione di Ettore in cambio del nostro intervento ai danni di Aulo...»
Benno guardò Norberto con un leggero sorriso e proseguì
«Dico soltanto che se il Caio venisse a sapere che Aulo ha cospirato ai miei danni e che il Sinedrio si potrebbe attivare di conseguenza si guarderebbe bene dal condannare Ettore... Anzi, sarebbe convinto di avere un'ulteriore leva nei nostri confronti. D'altra parte, conosci meglio di me lo stato di servizio di Ettore e quanto sia amato dai suoi commilitoni, il Caio avrebbe solo che da guadagnarci trovando una soluzione accettabile che preveda una giusta punizione di Ettore, senza ricorrere alla pena di morte...»
Benno fece una pausa per fare un paio di tiri dalla sua pipa
«D'altra parte...» proseguì
«Sono d'accordo con te nel far seguire Aulo... ci servono prove. Ma, se i nostri sospetti si rivelassero veri, bisognerebbe riflettere nuovamente sui ragionamenti che ho fatto poco fa. Di seguire Aulo potrebbe occuparsene Abinio, ma sinceramente mi piacerebbe parlarne prima con Andrea e Iuliano. L'ultima cosa che ci serve in questo momento sarebbe non condividere informazioni che potrebbero rivelarsi vitali. Come sei rimasto con Iuliano?»
Poi appena, pronunciate queste parole gli tornò in mente la riunione del partito.
«Dobbiamo sbrigarci Norberto, stiamo facendo tardi alla riunione» disse alzandosi
«Contatterò io Iuliano, chiedendogli direttamente degli aggiornamenti sulle indagini...»

«So bene che non agiresti mai impulsivamente»
Abbassa un istante il capo, rimanendo con lo sguardo fisso verso il pavimento. Poi, come si fosse destato da una lunga riflessione, alza gli occhi e ti guarda.
«Non dobbiamo escludere alcuno scenario, anche quello che a noi appare inverosimile... non siamo militari e di certe dinamiche non sappiamo nulla»
Si siede poggiando i gomiti sulle cosce
«Se però la tua teoria si rivelasse esatta, allora bisognerà agire con velocità e precisione, ma in primo luogo per impedire ciò che più di ogni altra cosa temo»
Un lungo sospiro precede il resto del suo discorso
«E non mi riferisco al sopravvento che uno dei due possa prendere politicamente sull'altro, ma a una guerra civile, che vanificherebbe ogni nostro proposito e ogni risultato sin qui ottenuto»
Scuote il capo, come a voler scongiurare il verificarsi di una simile sciagura
«A Iuliano ho detto di non abbandonare l'indagine e di affiancare altre piste. L'ho poi invitato a tenermi costantemente aggiornato»
Raccogliendo il tuo invito, poi, si alza, indossa il cappotto e si dirige alla porta, seguendo i tuoi passi. Ti precede all'uscita e un attimo prima di varcare la soglia, si volta e dice
«Non mandare Abinio. È bravo, ha talento ed è leale, ma non ancora così esperto da mettersi sulle tracce di un veterano del distretto come Aulo»
Quando hai richiuso la porta della tua abitazione e vi siete incamminati, pone la mano sulla tua spalla, vi fermate e lui ribadisce
«Non mandare il ragazzo»

Quando siete in prossimità di Palazzo Levia, Norberto richiama la tua attenzione e con il capo fa un cenno, indicando una direzione dove guardare. È allora che scorgi la figura di Abinio.

Mentre camminava al fianco di Norberto il Benno iniziò a riflettere.
Forse sto prendendo troppo sul personale l'attentato ordito ai miei danni, pensò il Benno.
Poi soffermandosi un attimo su quest'ultima frase pensò che era impossibile non intravederci una bella contraddizione in termini. Come si faceva a non prendere sul personale un attentato alla propria vita?
Eppure era proprio quello che doveva fare, perché in realtà chiunque fosse stato a organizzarlo puntava solamente a ottenere un vantaggio politico, di Benno in quanto tale gli interessava poco se non nulla.
Non sapeva se questa riflessione doveva farlo sentire meglio, ma di una cosa era sicuro, se continuava a gestire questa faccenda senza metterci il giusto distacco emotivo sarebbe finita male e non solo per lui... Era questo l'unico pensiero che doveva animarlo, il ruolo e le responsabilità che aveva deciso di accettare andavano ben oltre la sua persona. Non poteva permettersi di lasciarsi andare a sentimenti come la vendetta, sentimenti che avrebbero solamente offuscato la sua capacità di ragionamento.
Erano semplicemente "affari", e come tali li doveva trattare.
Eppure era quello che era successo poco prima, quando Norberto gli aveva rivelato gli sviluppi delle indagini di Iuliano. Aveva perso di lucidità, pensare ad Abinio per seguire un veterano della politica come Aulo... Ma come gli era venuto in mente? Pensare a chissà quali piani machiavellici per mettere contro il Caio e Aulo, come se due personaggi del genere si lasciassero raggirare facilmente dall'ultimo venuto a Nubea. Era stato uno sciocco e non sarebbe più successo.
Condivise queste sue riflessioni con Norberto, scusandosi del suo comportamento. Mentre finiva di parlare si accorse che Norberto gli aveva fatto un cenno, indicandogli l'altro lato della strada. C'era Abinio che lo attendeva, insieme lo raggiunsero.
«Caro Abinio, sono contento di vederti. Quali nuove porti?»

Prima di lasciarti andare da Abinio, Norberto condivide una breve riflessione con te, mettendoti al corrente che, quando vorrai e se lo vorrai, potrete tornare sull'argomento.

«Amico mio, è proprio per questa tua virtù che mi sono schierato al tuo fianco. La vanità è ciò che ci illude di essere al centro del mondo degli altri. È proprio questa forma di personalismo che anima quei due ed è su questo campo che essi vogliono trascinare i loro avversari. Un campo dove loro sono veterani e professionisti. Ma, come dicevo, è un mondo illusorio nel quale le convinzioni prendono il posto della realtà. Lascia che loro ti credano parte di quel mondo. Sarà questa la tua arma e la loro debolezza più grande»
Ti sorride con affetto e si congeda
«Non tardare, ci aspetta un incontro importante»

Si volta e si incammina verso l'ingresso del palazzo, mentre tu avvicini Abinio, che ti saluta a distanza e con discrezione ti rivela quanto segue
«Ho seguito Iuliano nel pomeriggio di sabato, finché non è uscito dal distretto e si è recato a Nerocorvo, dal quale è tornato nel tardo pomeriggio per recarsi alla taverna Libera dove si è trattenuto fino a stanotte con Andrea e Vania»

Poi, dopo essersi accertato che tu abbia appreso le informazioni, aggiunge
«Betta Laerte, capo della Contrada della Colomba, ha tentato il suicidio sabato notte. Le sue condizioni sono gravi»

A fine riunione, durante la quale si è stabilita una linea per il proseguimento della campagna elettorale e sono emerse poche novità, ti congedi da Norberto e torni a casa. Quando entri, noti sul pavimento a poca distanza dalla porta di ingresso un biglietto. Lo raccogli, prepari la pipa, versi del vino e lo apri.
Il mittente è Iuliano, il quale con poche parole e nel suo stile convoca un Sinedrio d'urgenza. La novità è che non si terrà nella Domus Menenia, ma qui nel distretto, nel giro di una decina di giorni al massimo.
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