IL PASSAGGIO SEGRETO
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IL PASSAGGIO SEGRETO

DUNNOVALLE
 
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Anche le idee hanno un costo [Benno Arcimboldi]
Acerrima nemica della segretezza è la vanità [Andrea della Fonte]
A Nubea c'è sempre qualcuno che guarda... [Filippo Torre]
Tutto tende all'equilibrio, quindi a una notizia buona ne segue sempre una cattiva... e viceversa! [Alderigo Arganto]
Se un buffone si trasferisce in un palazzo, non diventa il re, è il palazzo che diventa un circo [Eloigio Maratti]
Ogni uomo ha quattro fondamentali bisogni: mangiare, bere, scopare e vendicarsi [Adriano della Fonte]
Ciò che non si ottiene dalla generosità degli uomini, spesso lo si ottiene dalla loro vanità [Arrigo Petronio]
I borghesi di Dunnovalle adorano cambiare governo a condizione che sia sempre lo stesso [Ildebrando Pennorudo]
Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un'altra riva e io vi arriverò [Attribuita ai navarchi delle prime navi]
La fortuna non può togliere ciò che non può dare [Vania Orti]
La frode e la forza sono le due virtù cardinali in politica [Obbio Tomassi]
Le elezioni sono troppo importanti per lasciarle nelle mani dei votanti [Polidoro Salvi]
I senatori intelligenti capiscono come funziona, mentre quelli stupidi non sono più senatori [Roderigo Gigli]
Studiare la magia permette di porsi al vertice della natura, come Dio ha comandato ai primi re [Ranulfo Voganios]
Il vano, la sola cosa che piace a Iuliano [Vania Orti]
Un gruppo di sassi smette di essere un insensato mucchio nel momento in cui un sant'uomo lo contempla, portando con sé l’immagine di un tempio dedicato all'unico, vero Dio [Giostonio Ecuperio]
La magia deve servire agli scopi più diversi: sottomettere i fenomeni naturali al volere dell'uomo, difendere il diritto dell'individuo nel cammino verso il recupero delle sue antiche virtù e la salvezza della sua anima [Garretho Meredixio]
Ma cosa è mai l'immortalità stessa della memoria? Null'altro che vanità [Giulio Emilio Vero]
Calidio giunse qui, quando il mondo era così giovane, che molte cose erano prive di nome e per citarle bisognava indicarle con il dito [Romano Orti]
Il sole dell'adolescenza è tramontato e quello della maturità è sorto troppo presto per questi ragazzi [Clodio Camilio Nelio, detto Klaus]
Il miglior modo di mantenere la propria parola è non darla [Eddardo Vulpidio]
Non si hanno notizie di un ricco scemo [Ligonio Dunovardi]
Il cuore pulsante di Calidia non è certo nel freddo marmo della Camera bassa, ma tra i tavoli della taverna Libera. [Iuliano de Melis]
Io credo solo alle leggi di Natura... e obbedisco solo a quelle promulgate dal Benno [Alderigo Arganto]
Un uomo saggio una volta ha detto che quella di Calidia è la Storia di grandi conversazioni in bei posti [Andrea della Fonte]
Spesso, al mutare dei governi, per il popolo cambia solo il nome del tiranno [Filippo Torre]
Gli uomini semplici sono spesso contaminati dal veleno della vanagloria, perché la vanagloria è il rifiuto della semplicità e l'ipocrisia della condotta [Liomarco Iovenno]
Che si illudano pure gli orgliosi uomini d'azione, ma altro non sono che meri esecutori inconsapevoli degli uomini di pensiero [Leandro Trico]
Klaus è andato dove termina la conoscenza e inizia la speculazione, ai confini della ragione [Flamio]
Chi rimane fermo è destinato a stupirsi delle leggi dell'alto cielo... [Norberto Limberti]
In tempi come questi anche una birra ha l'amaro sapore della tirannia [Brigo Isario]
Calidia non è soltanto un'entità geografica: non è circoscritta da fiumi, monti o mari. Calidia non è un fatto di razza, sangue o religione: è un ideale. Calidia è la più sublime personificazione della libertà e della bellezza mai realizzate dalle Divinità e dalla Natura [Caio Fauno Valerio]
Il problema delle congiure è chi sta dalla parte di chi, solamente quando la partita è finita [Iuliano de Melis]
In principatu commutando civium nil praeter domini nomen mutant pauperes [Anonimo]
A Nubea c'è sempre un occhio che guarda [Proverbio popolare]
Prendere due mari con una sposa [Proverbio nubeano]
In tempo di elezioni contano più i morti dei voti [Proverbio nubeano]
Far Vedova la Sposa [Proverbio nubeano]
Un nubeano a Calidia è un sospettato, oltre Calidia è un fuorilegge [Proverbio nubeano]
I Mari gli hanno dato il benvenuto [Proverbio nubeano]
C'è chi in Camera non perde mai [Proverbio nubeano]
Chi cerca quello che non deve, trova quello che non vuole (Proverbio di Acquerapide)
Calidia quanta fuit, ipsa ruina docet [Antica iscrizione]
Il ferro per uccidere il tiranno e il vino per festeggiarne il funerale [Ulisio di Castellarceo]
C'è chi guada e c'è chi guarda! [Proverbio di Dunnovalle]
C'è chi spira e chi cospira [Proverbio di Dunnovalle]
I re muoiono, gli Anziani invecchiano [Proverbio di Dunnovalle]
Quello ottiene più tregue che vittorie [Proverbio di Dunnovalle]
C'è qualcosa dietro al trono, che è più grande del Re stesso [Jacobio il vecchio]
Chi vince le elezioni, non sa cosa si perde [Proverbi borghesi]

 

 IL PENSIERO POLITICO DI BENNO

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MessaggioTitolo: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyLun Ago 05, 2019 6:50 pm

La spinta all’autodeterminazione democratica è un aspetto che ha sempre contraddistinto Calidia e la sua società. E’ pensiero comune che gli altri paesi del nord siano sempre stati refrattari a queste istanze, da sempre viste da questi stati come un pericolo per la stabilità e l’esistenza stessa della confederazione. Ma se andiamo a studiare la storia e la cultura dei tre paesi del nord, scopriremo che questa affermazione è vera solo in parte e solo per alcuni stati. Sicuramente si può ritenere verosimile per Dunnocinto e Valpletaro, ma quando si arriva ad analizzare le Decabria la situazione cambia e si complica non poco.
La collocazione geografica dei quattro stati della confederazione di Dunnovalle ha contribuito a far si che alla netta lontananza concettuale insita nelle due anime culturali predominanti del continente, quella Nubeana al sud e quella di Dunnocinto al nord, si sommasse anche una non indifferente distanza fisica e l’assenza di qualsiasi confine in comune. Questo, nel corso dei secoli, ha contribuito ad allontanare ancora di più le distanze culturali, già evidenti, fra Dunnocinto e Nubea e a creare nuovi pregiudizi e preconcetti verso “l’altro”.
La collocazione geografica della Decabria, che la pone di fatto come l’unico stato di Dunnovalle confinante direttamente con tutti gli stati della confederazione, ha favorito lo scambio di persone e idee soprattutto nelle regioni a ridosso dei suoi confini.
Al nord troviamo le regioni di Raudia e Icauno che hanno risentito degli influssi culturali di Dunnocinto, mentre al sud troviamo Brigaio che invece nel corso del tempo ha avuto modo di poter intessere dei rapporti privilegiati dal punto di vista economico e culturali con Nubea. In queste regioni di “confine”, il contatto continuativo e duraturo nel tempo con “l’altro” ha permesso di attenuare se non addirittura sdoganare molti pregiudizi culturali che invece sono ben presenti nel resto della confederazione.
E’ quindi indubbio che a Brigaio per esempio, dal punto di vista politico le istanze repubblicane godono già da tempo di un discreto seguito (seguito che nel resto del nord è pari a zero) o che l’atteggiamento di larga parte della popolazione nei confronti dei Calidiani è ben diverso rispetto a quello degli altri abitanti del nord.
Si è venuta a creare a Decabria una sorta di ambivalenza socio-culturale, con le regioni del nord più legate a Dunnocinto e alla sua influenza, mentre a Brigaio il legame è chiaramente con Nubea.
Le regioni centrali di Tarenio e Lanugia, forse anche per la relativa distanza dagli ingombranti vicini, subiscono meno queste influenze, ed è proprio qui che forse si può apprezzare l’autentica cultura Decabriana, al netto dagli influssi “stranieri”. Natura Decabriana che è sempre stata liberale, anzi si può tranquillamente affermare che è proprio nel primo nucleo di quello che diventerà lo stato della Decabria nasce e si sviluppa la borghesia.
Questo chiaramente si è sempre riflettuto anche nei risultati elettorali. Il partito liberale è sempre stato il partito di riferimento (⅔ dei voti) con una corposa minoranza democratica (⅓ dei voti). Questa proporzione inizia a cambiare dalle elezioni del 1529, dove inizia una lenta ma inesorabile crescita dei democratici e una contemporanea contrazione dei liberali, fino ad arrivare alle elezioni del 1549 dove ci fu lo storico (e finora unico) sorpasso dei democratici (46 deputati democratici e 44 liberali).
Anche i repubblicani a partire dal 1549 riescono a ottenere dei buoni risultati (10 deputati), raccogliendo gran parte dei voti nella regione meridionale di Brigaio (6 deputati) e in misura minore in quelle centrali di Tarenio e Lanugia (4 deputati).
Di fatto il “blocco democratico” (repubblicani e democratici) negli ultimi 30 anni ha sempre raccolto in Decabria più di 40 deputati, fatta eccezione chiaramente per le ultime elezioni, dove i monarchici hanno drenato voti e deputati sia ai liberali che ai democratici. C’è un dato importante però, che secondo me non va sottovalutato, l’avanzata dei monarchici non ha inciso sul consenso dei repubblicani che hanno confermato i loro 10 deputati sia nel ‘59 sia nel ’64.

Isolamento economico
L’attuale isolamento di Nubea ha portato a un’ulteriore depressione dell’economia, già provata da questi mesi di tensioni e battaglie. Se questa situazione perdurasse anche all’arrivo della primavera, nel giro di pochi mesi l’economia Calidiana, per buona parte basata su l’importazione e l’esportazione di beni e merci con il nord, imploderebbe condannando di fatto anche i nostri sforzi bellici.
Trovare un alleato commerciale, se pur piccolo e con tutti i limiti dettati dall’attuale stato di guerra, aiuterà a far sopravvivere l’economia. Anche perché senza soldi non si fa nessuna guerra e nessuna rivoluzione.
Cercare contatti (all’inizio per forza di cose in maniera ufficiosa) con la piccola borghesia di Brigaio credo sia la nostra unica opzione attualmente.
Le ultime notizie parlano di un’imminente abolizione di tutte le fiere nei distretti minori, dal marzo 1565 le uniche fiere “legali” saranno quelle organizzate nei distretti urbani. Questa decisione di fatto taglia le gambe a tutti i piccoli commercianti che non possono partecipare alle fiere più importanti, che sono ad appannaggio della media e grande borghesia. L’intento politico dei monarchici è chiaramente quello di colpire la piccola borghesia e i suoi rappresentanti politici, i Democratici, per il loro fondamentale apporto al governo di re Virgilio. Credo che sia fondamentale sfruttare questa situazione, portando definitivamente dalla nostra parte la piccola borghesia di Brigaio e i loro rappresentanti politici.
Questo permetterebbe da un lato di mantenere in vita l’economia Calidiana e dall’altro iniziare ad intessere dei contatti sempre più stretti e forti con una parte importante della società Decabriana. L’idea, sul lungo periodo, sarebbe quella di continuare a lavorare in maniera sempre più strutturata fino ad arrivare ad avere un domani un alleato commerciale ufficiale al nord. A tal proposito, dando per scontato che i contatti all’inizio saranno ovviamente clandestini, l’idea sarebbe di proporre nel più breve periodo possibile ai decabriani un referente unico “istituzionale” che faccia da raccordo e rappresenti Calidia nei suoi interessi commerciali. Questo, oltre ad aumentare notevolmente il potere di contrattazione con i Decabriani, fornirebbe loro un interlocutore affidabile e stabile.
La struttura attuale del potere e del governo di Nubea è attualmente basato sul modello stabilito dalla Confederazione di Dunnovalle, questa situazione è chiaramente dettata dalle circostanze e dalla situazione di guerra che viviamo.
E’ indubbio però, che il buon senso impone di strutturare al più presto il nuovo governo di Calidia, basandosi sugli ideali repubblicani e passando al più presto per nuove elezioni “costituenti”.
Nel frattempo, potrebbe essere necessaria la creazione di un governo ombra, strutturato con dei ministri che possano rappresentare gli interessi di Calidia con Brigaio e, un domani, con la Decabria e tutto il nord.

Camera bassa di Decabria
attualmente repubblicani (10) e democratici (22) hanno 32 voti (Blocco bianco). Ne mancano 19 per avere la maggioranza e prendere il controllo della camera bassa. Camera bassa che controlla la milizia locale, fondamentale per i nostri scopi.
i voti mancanti vanno cercati fra i liberali, chiaramente fra la corrente “bianca” e fra gli indecisi. Coinvolgerli gradualmente offrendogli un’alternativa auspicabile e vicina ai loro interessi/ideali alla situazione attuale, il governo ombra e più in generale il progetto del Confederalismo volontario.
eliminare con ogni mezzo i deputati monarchici e i liberali “neri” dichiarati e più in generale chiunque si opponga aprioristicamente alle nostre istanze. Deve passare il messaggio che la Decabria non è più un posto sicuro per tutti questi personaggi.

Propaganda bianca
Iniziare a esportare le nostre istanze al nord del piccolo vallo. All’inizio in maniera clandestina, ma con l’obiettivo di strutturare sempre più il partito repubblicano e quello democratico decabriano in vista di future elezioni.
Azioni di sabotaggio nelle regioni settentrionali della Decabria
Contemporaneamente credo sia fondamentale portare il conflitto il più a nord possibile dal Piccolo Vallo creando piccoli episodi di caos.
Non ho le competenze militari per valutare se siano possibili delle piccole sortite verso degli obiettivi mirati in Decabria. Lascio queste valutazioni ai nostri generali.
Sicuramente sabotare le fiere commerciali nei distretti urbani potrebbe essere più semplice. Fra l’altro sabotando le principali fiere andremmo a colpire proprio la media e grande borghesia, che in questo momento appoggiano il blocco nero.

Lungo periodo
L’isolamento non porta da nessuna parte
Cercare di ottenere l’indipendenza di Calidia attraverso una contrapposizione totale (militare, economica e culturale) con tutti e tre gli stati del nord è una strategia che non è funzionale al raggiungimento del nostro obiettivo, sia sul breve che sul lungo periodo.
Purtroppo attualmente, e sul breve periodo, trovare un alleato al nord è un’ipotesi alquanto improbabile. Ma questo non ci impedisce di iniziare a lavorare affinchè si possano creare le condizioni politiche, economiche e culturali tali da rendere questa ipotesi possibile sul medio e lungo periodo.
La Calidia in questo momento è troppo isolata. L’inaspettata vittoria a Castellarceo è stata figlia di un insieme di circostanze. Il grande acume tattico di Caio Fauno Valerio, che è riuscito a sorprendere Franco Navarro andando a rispolverare una tattica che si era ormai persa nella nebbia della storia, la contemporanea sottovalutazione dei nostri mezzi da parte del nemico e un po di buona sorte, hanno permesso di ribaltare l’esito di una battaglia che sembrava scritto.
Circostanze che difficilmente si presenteranno nuovamente anche la prossima volta.
In primavera il Re probabilmente invierà al sud un contingente ben più corposo rispetto a quello guidato dal Navarro, al solo scopo di mettere la parola fine a questa rivolta e impartire una lezione esemplare da lasciare ai posteri. Ed è improbabile che il Navarro, o chi per lui, sottovaluti di nuovo il nostro esercito e le sue tattiche.
D’altra parte, anche ipotizzando una vittoria contro l’intero triumvirato del nord, ipotesi al momento alquanto improbabile, Calidia dovrebbe “convivere” con una situazione che sul lungo periodo potrebbe diventare molto spinosa e di difficile gestione.
Avere tre stati ostili ai suoi confini, tre stati sconfitti e per questo più rancorosi e portati a ricercare una vendetta e una rivincita nei confronti di Calidia, non è certo il migliore degli scenari. Costringerebbe Calidia a scegliere fra tre ipotesi:
- rimanere in armi a tempo indeterminato in attesa dell’inevitabile sollevazione del nord.
occupare militarmente il nord costringendo di fatto Calidia a vestire gli abiti degli oppressori, adottando un modello simile a quello attuale, andando semplicemente a sostituirsi agli attuali tiranni di Dunnocinto.
- distruggere, letteralmente, il nord

Offrire un’alternativa auspicabile: il Confederalismo volontario
Al contrario io credo che l’obiettivo di Calidia sul lungo periodo sia quello di farsi esempio pratico dei suoi valori. Offrire un’alternativa auspicabile e realistica ai governi e, soprattutto ai popoli del nord. Questo può passare soltanto da un ribaltamento del paradigma che fino ad ora ha regolato la “convivenza” fra gli stati di Dunnovalle.
Avere un alleato del nord ci darebbe la possibilità di creare una confederazione su un modello democratico, basata su regole condivise, sull’autodeterminazione e sulla volontà di partecipare che permetterebbe di gestire in un’altro modo la convivenza con il nord.
Una confederazione che rappresenterebbe sia dal punto di vista politico sia da quello socio-culturale un modello nuovo e alternativo rispetto all’attuale basato sulla coercizione, antidemocratico, reazionario e dispotico di Dunnovalle.
Una confederazione democratica aperta a tutti i paesi e ai popoli che saranno pronti a sposare i suoi principi su base volontaria, e non costretti sotto coercizione, e per questo auspicabile anche per le popolazioni del nord. Soprattutto, il Confederalismo volontario rappresenterebbe la miglior garanzia per Calidia di vivere in pace e prosperità con i suoi vicini del nord.
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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyMar Ago 06, 2019 7:01 pm

"Su Nubea e il nord"

La spinta all’autodeterminazione democratica è un aspetto che ha sempre contraddistinto Nubea e la sua società. E’ pensiero comune che gli altri paesi del nord siano sempre stati refrattari a queste istanze, da sempre viste da questi stati come un pericolo per la stabilità e l’esistenza stessa della confederazione. Ma se andiamo a studiare la storia e la cultura dei tre paesi del nord, scopriremo che questa affermazione è vera solo in parte e solo per alcuni stati. Sicuramente si può ritenere verosimile per Dunnocinto e Valpletaro, ma quando si arriva ad analizzare le Decabria la situazione cambia e si complica non poco.

La collocazione geografica dei quattro stati della confederazione di Dunnovalle ha contribuito a far si che alla netta lontananza concettuale insita nelle due anime culturali predominanti del continente, quella Nubeana al sud e quella di Dunnocinto al nord, si sommasse anche una non indifferente distanza fisica e l’assenza di qualsiasi confine in comune. Questo, nel corso dei secoli, ha contribuito ad aumentare ancora di più le distanze culturali, già evidenti, fra Dunnocinto e Nubea e a creare nuovi pregiudizi e preconcetti verso “l’altro”.

La collocazione geografica della Decabria, che la pone di fatto come l’unico stato di Dunnovalle confinante direttamente con tutti gli stati della confederazione, ha favorito lo scambio di persone e idee soprattutto nelle regioni a ridosso dei suoi confini.
Al nord troviamo le regioni di Raudia e Icauno che hanno risentito degli influssi culturali di Dunnocinto, mentre al sud troviamo Brigaio che invece nel corso del tempo ha avuto modo di poter intessere dei rapporti privilegiati dal punto di vista economico e culturali con Nubea. In queste regioni di “confine”, il contatto continuativo e duraturo nel tempo con “l’altro” ha permesso di attenuare se non addirittura sdoganare molti pregiudizi culturali che invece sono ben presenti nel resto della confederazione.
E’ quindi indubbio che a Brigaio per esempio, dal punto di vista politico le istanze repubblicane godono già da tempo di un discreto seguito (seguito che nel resto del nord è pari a zero) o che l’atteggiamento di larga parte della popolazione nei confronti dei Calidiani è ben diverso rispetto a quello degli altri abitanti del nord.

Si è venuta a creare a Decabria una sorta di ambivalenza socio-culturale, con le regioni del nord più legate a Dunnocinto e alla sua influenza, mentre a Brigaio il legame è chiaramente con Nubea.
Le regioni centrali di Tarenio e Lanugia, forse anche per la relativa distanza dagli ingombranti vicini, subiscono meno queste influenze, ed è proprio qui che forse si può apprezzare l’autentica cultura Decabriana, al netto dagli influssi “stranieri”. Natura Decabriana che è sempre stata liberale, anzi si può tranquillamente affermare che è proprio nel primo nucleo di quello che diventerà lo stato della Decabria nasce e si sviluppa la borghesia.

Questo chiaramente si è sempre riflettuto anche nei risultati elettorali. Il partito liberale è sempre stato il partito di riferimento (⅔ dei voti) con una corposa minoranza democratica (⅓ dei voti). Questa proporzione inizia a cambiare dalle elezioni del 1529, dove inizia una lenta ma inesorabile crescita dei democratici e una contemporanea contrazione dei liberali, fino ad arrivare alle elezioni del 1549 dove ci fu lo storico (e finora unico) sorpasso dei democratici (46 deputati democratici e 44 liberali).
Anche i repubblicani a partire dal 1549 riescono a ottenere dei buoni risultati (10 deputati), raccogliendo gran parte dei voti nella regione meridionale di Brigaio (6 deputati) e in misura minore in quelle centrali di Tarenio e Lanugia (4 deputati).

Di fatto il “blocco democratico” (repubblicani e democratici) negli ultimi 30 anni ha sempre raccolto in Decabria più di 40 deputati, fatta eccezione chiaramente per le ultime elezioni, dove i monarchici hanno drenato voti e deputati sia ai liberali che ai democratici. C’è un dato importante però, che secondo me non va sottovalutato, l’avanzata dei monarchici non ha inciso sul consenso dei repubblicani che hanno confermato i loro 10 deputati sia nel ‘59 sia nel ’64.


Breve termine

Isolamento economico


L’attuale isolamento di Nubea ha portato a un’ulteriore depressione dell’economia, già provata da questi mesi di tensioni e battaglie. Se questa situazione perdurasse anche all’arrivo della primavera, nel giro di pochi mesi l’economia Calidiana, per buona parte basata su l’importazione e l’esportazione di beni e merci con il nord, imploderebbe condannando di fatto anche i nostri sforzi bellici.
Trovare un alleato commerciale, se pur piccolo e con tutti i limiti dettati dall’attuale stato di guerra, aiuterà a far sopravvivere l’economia.
Anche perchè una cosa è sicura, senza soldi non si fa nessuna guerra e nessuna rivoluzione.

Avvicinamento a Brigaio

Credo che in questo momento l’unico referente plausibile a nord del Piccolo Vallo che realisticamente possa diventare un alleato commerciale e politico è Brigaio.
Questo perchè, alle indispensabili affinità socio-culturali con Nubea, si aggiungono anche delle esigenze economiche e politiche che attualmente convergono su molti punti con quelle di Calidia.

Le ultime notizie parlano di un’imminente abolizione di tutte le fiere nei distretti minori, dal marzo 1565 le uniche fiere “legali” saranno quelle organizzate nei distretti urbani. Questa decisione di fatto taglia le gambe a tutti i piccoli commercianti che non possono partecipare alle fiere più importanti, che sono ad appannaggio della media e grande borghesia. L’intento politico dei monarchici è chiaramente quello di colpire e isolare la piccola borghesia e i suoi rappresentanti politici, i Democratici, per la loro alleanza con i Repubblicani e il loro fondamentale apporto al governo di re Virgilio.

Credo che dal punto di vista strategico questo sia stato un errore, da parte di Dunnocinto, errore che Nubea dovrebbe sfruttare a suo vantaggio immediatamente.

Una strategia oculata avrebbe suggerito di mantenere il fronte interno compatto per abbattere il prima possibile il loro nemico principale e più pericoloso, ovvero Nubea e i Repubblicani. Solo dopo aver sconfitto definitivamente i rivoltosi e pacificato il sud si sarebbe potuto passare a regolare i nemici interni,piccola borghesia e Democratici.
Dunnocinto invece, forse pressata dai suoi ingordi alleati della media e grande borghesia desiderosi di eliminare il prima possibile i loro rivali commerciali, ha optato per una strategia più aggressiva andando contemporaneamente allo scontro diretto sia con Nubea sia con la piccola borghesia.
Credo che sia fondamentale sfruttare questa situazione, portando definitivamente dalla nostra parte la piccola borghesia di Brigaio e i loro rappresentanti politici, per aprire una “testa di ponte” economico-politica a nord del Piccolo Vallo.

Questa alleanza permetterebbe da un lato di mantenere in vita l’economia Nubeana e di Brigaio e dall’altro iniziare ad intessere dei contatti sempre più stretti e forti con la piccola borghesia e i democratici che rappresentano una componente importante della società Decabriana. L’idea, sul lungo periodo, è quella di continuare a lavorare in maniera sempre più strutturata fino ad arrivare ad avere un domani un alleato commerciale ufficiale al nord.
A tal proposito, dando per scontato che i contatti all’inizio saranno ovviamente clandestini, l’idea sarebbe di proporre nel più breve periodo possibile ai decabriani un referente unico “istituzionale” che faccia da raccordo e rappresenti Calidia nei suoi interessi commerciali. Questo, oltre ad aumentare notevolmente il potere di contrattazione con i Decabriani, fornirebbe loro un interlocutore affidabile e stabile.

Aspetti “pratici” dell’alleanza con Brigaio a beneficio degli scettici

La possibile alleanza con Brigaio, porterebbe una serie di vantaggi strategici che non possono lasciare indifferenti neanche gli scettici o comunque tutti coloro che rimangono indifferenti alle considerazioni politico-culturali fatte finora:
la Decabria è di fatto uno stato cuscinetto per Nubea. Se dal nord si vuole aggredire la Calidia bisogna necessariamente passare per la Decabria
aprire un secondo fronte, per quanto piccolo e informale, al di sopra del Piccolo Vallo destabilizzerebbe le strategie di Dunnovalle, dirottando attenzioni, uomini e mezzi attualmente indirizzati esclusivamente a Calidia
i vantaggi economici che porterebbe a Nubea un accordo commerciale con Brigaio sono indubbi e sarebbero fondamentali per portare avanti la guerra e la rivolta

Repubblica e nomine temporanee

La struttura attuale del potere e del governo di Nubea è attualmente basato sul modello stabilito dalla Confederazione di Dunnovalle, questa situazione è chiaramente dettata dalle circostanze e dalla situazione di guerra che viviamo.
E’ indubbio però, che il buon senso impone di strutturare al più presto il nuovo governo di Calidia, basandosi sugli ideali repubblicani e passando al più presto per nuove elezioni “costituenti”.
Nel frattempo, se i tempi per organizzare nuove elezioni fossero troppo lunghi, potrebbe essere valutata la nomina di “Rappresentanti” di nomina parlamentare deputati a rappresentare gli interessi di Nubea con Brigaio e più in generale con tutto il nord. La condizione imprescindibile e inderogabile è che questo cariche abbiano carattere temporaneo in attesa delle elezioni.


Medio termine

Camera bassa di Decabria


attualmente repubblicani (10) e democratici (22) hanno 32 voti (Blocco bianco). Ne mancano 19 per avere la maggioranza e prendere il controllo della camera bassa. Camera bassa che controlla la milizia locale, fondamentale per i nostri scopi.
i voti mancanti vanno cercati fra i liberali, chiaramente fra la corrente “bianca” e fra gli indecisi. Coinvolgerli gradualmente offrendogli un’alternativa auspicabile e vicina ai loro interessi/ideali alla situazione attuale, il governo ombra e più in generale il progetto del Confederalismo volontario.
eliminare con ogni mezzo i deputati monarchici e i liberali “neri” dichiarati e più in generale chiunque si opponga aprioristicamente alle nostre istanze. Deve passare il messaggio che la Decabria non è più un posto sicuro per tutti questi personaggi.

Propaganda bianca

Iniziare a esportare le nostre istanze al nord del piccolo vallo. All’inizio in maniera clandestina, ma con l’obiettivo di strutturare sempre più il partito repubblicano e quello democratico decabriano in vista di future elezioni.

Azioni di sabotaggio nelle regioni settentrionali della Decabria


Contemporaneamente credo sia fondamentale portare il conflitto il più a nord possibile dal Piccolo Vallo creando piccoli episodi di caos.
Non ho le competenze militari per valutare se siano possibili delle piccole sortite verso degli obiettivi mirati in Decabria. Lascio queste valutazioni ai nostri generali.
Sicuramente sabotare le fiere commerciali nei distretti urbani potrebbe essere più semplice. Fra l’altro sabotando le principali fiere andremmo a colpire proprio la media e grande borghesia, che in questo momento appoggiano il blocco nero.


Lungo periodo

L’isolamento non porta da nessuna parte

Cercare di ottenere l’indipendenza di Calidia attraverso una contrapposizione totale (militare, economica e culturale) con tutti e tre gli stati del nord è una strategia che non è funzionale al raggiungimento del nostro obiettivo, sia sul breve che sul lungo periodo.

Purtroppo attualmente, e sul breve periodo, trovare un alleato al nord è un’ipotesi alquanto improbabile. Ma questo non ci impedisce di iniziare a lavorare affinchè si possano creare le condizioni politiche, economiche e culturali tali da rendere questa ipotesi possibile sul medio e lungo periodo.

La Calidia in questo momento è troppo isolata. L’inaspettata vittoria a Castellarceo è stata figlia di un insieme di circostanze. Il grande acume tattico di Caio Fauno Valerio, che è riuscito a sorprendere Franco Navarro andando a rispolverare una tattica che si era ormai persa nella nebbia della storia, la contemporanea sottovalutazione dei nostri mezzi da parte del nemico e un po di buona sorte, hanno permesso di ribaltare l’esito di una battaglia che sembrava scritto.
Circostanze che difficilmente si presenteranno nuovamente anche la prossima volta.
In primavera il Re probabilmente invierà al sud un contingente ben più corposo rispetto a quello guidato dal Navarro, al solo scopo di mettere la parola fine a questa rivolta e impartire una lezione esemplare da lasciare ai posteri. Ed è improbabile che il Navarro, o chi per lui, sottovaluti di nuovo il nostro esercito e le sue tattiche.

D’altra parte, anche ipotizzando una vittoria contro l’intero triumvirato del nord, ipotesi al momento alquanto improbabile, Calidia dovrebbe “convivere” con una situazione che sul lungo periodo potrebbe diventare molto spinosa e di difficile gestione.
Avere tre stati ostili ai suoi confini, tre stati sconfitti e per questo più rancorosi e portati a ricercare una vendetta e una rivincita nei confronti di Calidia, non è certo il migliore degli scenari. Costringerebbe Calidia a scegliere fra tre ipotesi:
rimanere in armi a tempo indeterminato in attesa dell’inevitabile sollevazione del nord.
occupare militarmente il nord costringendo di fatto Calidia a vestire gli abiti degli oppressori, adottando un modello simile a quello attuale, andando semplicemente a sostituirsi agli attuali tiranni di Dunnocinto.
distruggere, letteralmente, il nord


Offrire un’alternativa auspicabile: il Confederalismo volontario

Al contrario io credo che l’obiettivo di Calidia sul lungo periodo sia quello di farsi esempio pratico dei suoi valori. Offrire un’alternativa auspicabile e realistica ai governi e, soprattutto ai popoli del nord. Questo può passare soltanto da un ribaltamento del paradigma che fino ad ora ha regolato la “convivenza” fra gli stati di Dunnovalle.

Creare una confederazione con un alleato del nord ci darebbe la possibilità di creare una confederazione basata su un modello democratico, su regole condivise, sull’autodeterminazione e sulla volontà di partecipare.
Questo Confederalismo, che potremmo definire volontario, rappresenterebbe sia dal punto di vista politico sia da quello socio-culturale un modello nuovo e alternativo rispetto all’attuale basato sulla coercizione, antidemocratico, reazionario e dispotico di Dunnovalle.

Una confederazione democratica aperta a tutti i paesi e ai popoli che saranno pronti a sposare i suoi principi su base volontaria, e non costretti sotto coercizione, e per questo auspicabile anche per le popolazioni del nord. Soprattutto, il Confederalismo volontario rappresenterebbe la miglior garanzia per Calidia di vivere in pace e prosperità con i suoi vicini del nord.

12 dicembre 1564
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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyMer Ago 07, 2019 4:33 pm

Il Benno ha scritto:
"Su Nubea e il nord"

La spinta all’autodeterminazione democratica è un aspetto che ha sempre contraddistinto Nubea e la sua società. E’ pensiero comune che gli altri paesi del nord siano sempre stati refrattari a queste istanze, da sempre viste da questi stati come un pericolo per la stabilità e l’esistenza stessa della confederazione. Ma se andiamo a studiare la storia e la cultura dei tre paesi del nord, scopriremo che questa affermazione è vera solo in parte e solo per alcuni stati. Sicuramente si può ritenere verosimile per Dunnocinto e Valpletaro, ma quando si arriva ad analizzare le Decabria la situazione cambia e si complica non poco.

Ritengo indispensabile ricordare di come Calidia sia trasversalmente considerata da una gran parte della popolazione come un'appendice maledetta del Regno di Dunnovalle e da come il passaggio da una forma istituzionale (regno) a un'altra (confederazione) sia stato interiorizzato solo da una ristretta fascia della popolazione, che ha vissuto direttamente gli effetti di questo cambiamento. Questa assenza di consapevolezza, che da cima a fondo pervade quest'area, rappresenta un potenziale problema per l'attecchimento dell'ideale repubblicano: a Calidia come in Decabria e, a maggior ragione, a Dunnocinto come nel Valpletaro.

Il Benno ha scritto:
La collocazione geografica dei quattro stati della confederazione di Dunnovalle ha contribuito a far si che alla netta lontananza concettuale insita nelle due anime culturali predominanti del continente, quella Nubeana al sud e quella di Dunnocinto al nord, si sommasse anche una non indifferente distanza fisica e l’assenza di qualsiasi confine in comune. Questo, nel corso dei secoli, ha contribuito ad aumentare ancora di più le distanze culturali, già evidenti, fra Dunnocinto e Nubea e a creare nuovi pregiudizi e preconcetti verso “l’altro”.

La collocazione geografica della Decabria, che la pone di fatto come l’unico stato di Dunnovalle confinante direttamente con tutti gli stati della confederazione, ha favorito lo scambio di persone e idee soprattutto nelle regioni a ridosso dei suoi confini.
Al nord troviamo le regioni di Raudia e Icauno che hanno risentito degli influssi culturali di Dunnocinto, mentre al sud troviamo Brigaio che invece nel corso del tempo ha avuto modo di poter intessere dei rapporti privilegiati dal punto di vista economico e culturali con Nubea. In queste regioni di “confine”, il contatto continuativo e duraturo nel tempo con “l’altro” ha permesso di attenuare se non addirittura sdoganare molti pregiudizi culturali che invece sono ben presenti nel resto della confederazione.
Questo è sicuramente vero, ma a quali porzioni di popolazione fai riferimento?

Il Benno ha scritto:
E’ quindi indubbio che a Brigaio per esempio, dal punto di vista politico le istanze repubblicane godono già da tempo di un discreto seguito (seguito che nel resto del nord è pari a zero) o che l’atteggiamento di larga parte della popolazione nei confronti dei Calidiani è ben diverso rispetto a quello degli altri abitanti del nord. Si è venuta a creare a Decabria una sorta di ambivalenza socio-culturale, con le regioni del nord più legate a Dunnocinto e alla sua influenza, mentre a Brigaio il legame è chiaramente con Nubea. Le regioni centrali di Tarenio e Lanugia, forse anche per la relativa distanza dagli ingombranti vicini, subiscono meno queste influenze, ed è proprio qui che forse si può apprezzare l’autentica cultura Decabriana, al netto dagli influssi “stranieri”. Natura Decabriana che è sempre stata liberale, anzi si può tranquillamente affermare che è proprio nel primo nucleo di quello che diventerà lo stato della Decabria nasce e si sviluppa la borghesia.
Condivido parzialmente la tua analisi, perché anche il consenso repubblicano, indubbiamente ampio, è comunque espressione di una ristretta fascia di popolazione. Non sappiamo, o forse sì, se e quanta parte di coloro che non godono del diritto di espressione civica conoscano e capiscano certi ideali e quindi vi aderiscano consapevolmente. Una cosa è certa: smuovere coscienze civiche e morali non necessariamente porta consenso come garantire lavoro e denaro. Concludo questa riflessione, esternando il dubbio sulla consapevolezza e sulla volontà reali di un futuribile coinvolgimento di quella fascia di popolazione, che per ampiezza risulta indispensabile ai fini di tali obiettivi.

Il Benno ha scritto:
Questo chiaramente si è sempre riflettuto anche nei risultati elettorali. Il partito liberale è sempre stato il partito di riferimento (⅔ dei voti) con una corposa minoranza democratica (⅓ dei voti). Questa proporzione inizia a cambiare dalle elezioni del 1529, dove inizia una lenta ma inesorabile crescita dei democratici e una contemporanea contrazione dei liberali, fino ad arrivare alle elezioni del 1549 dove ci fu lo storico (e finora unico) sorpasso dei democratici (46 deputati democratici e 44 liberali).
Anche i repubblicani a partire dal 1549 riescono a ottenere dei buoni risultati (10 deputati), raccogliendo gran parte dei voti nella regione meridionale di Brigaio (6 deputati) e in misura minore in quelle centrali di Tarenio e Lanugia (4 deputati).

Di fatto il “blocco democratico” (repubblicani e democratici) negli ultimi 30 anni ha sempre raccolto in Decabria più di 40 deputati, fatta eccezione chiaramente per le ultime elezioni, dove i monarchici hanno drenato voti e deputati sia ai liberali che ai democratici. C’è un dato importante però, che secondo me non va sottovalutato, l’avanzata dei monarchici non ha inciso sul consenso dei repubblicani che hanno confermato i loro 10 deputati sia nel ‘59 sia nel ’64.
Perché questo storico sorpasso avvenisse, fu necessario un enorme scandalo, che spazzò via una parte dell'allora classe dirigente liberale, che oggi è in parte tornata sotto altre forme e... colori.
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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyMer Ago 07, 2019 5:02 pm

Il Benno ha scritto:
Obiettivi a breve termine e Isolamento economico
L’attuale isolamento di Nubea ha portato a un’ulteriore depressione dell’economia, già provata da questi mesi di tensioni e battaglie. Se questa situazione perdurasse anche all’arrivo della primavera, nel giro di pochi mesi l’economia Calidiana, per buona parte basata su l’importazione e l’esportazione di beni e merci con il nord, imploderebbe condannando di fatto anche i nostri sforzi bellici.
Trovare un alleato commerciale, se pur piccolo e con tutti i limiti dettati dall’attuale stato di guerra, aiuterà a far sopravvivere l’economia.
Anche perchè una cosa è sicura, senza soldi non si fa nessuna guerra e nessuna rivoluzione.

Avvicinamento a Brigaio
Credo che in questo momento l’unico referente plausibile a nord del Piccolo Vallo che realisticamente possa diventare un alleato commerciale e politico è Brigaio.
Questo perchè, alle indispensabili affinità socio-culturali con Nubea, si aggiungono anche delle esigenze economiche e politiche che attualmente convergono su molti punti con quelle di Calidia.
Le ultime notizie parlano di un’imminente abolizione di tutte le fiere nei distretti minori, dal marzo 1565 le uniche fiere “legali” saranno quelle organizzate nei distretti urbani. Questa decisione di fatto taglia le gambe a tutti i piccoli commercianti che non possono partecipare alle fiere più importanti, che sono ad appannaggio della media e grande borghesia. L’intento politico dei monarchici è chiaramente quello di colpire e isolare la piccola borghesia e i suoi rappresentanti politici, i Democratici, per la loro alleanza con i Repubblicani e il loro fondamentale apporto al governo di re Virgilio.
Credo che dal punto di vista strategico questo sia stato un errore, da parte di Dunnocinto, errore che Nubea dovrebbe sfruttare a suo vantaggio immediatamente.
Per quanto concettualmente la ritenga una buonissima idea, temo che questo potrebbe rappresentare un mero palliativo per le due realtà, che in caso di un'alleanza vedrebbero una estensione minima, nel caso di Calidia, e una contrazione massima, nel caso di Brigaio, delle rispettive aree commerciali. Cercherei di lavorare sul raccordo delle piccole borghesie dei vari distretti, sempre tenendo a mente, però, che il loro numero e la loro influenza sono assai inferiori agli altri schieramenti socio-politici. Per ottenere tutto questo dobbiamo poter offrire qualcosa di concreto e non dimenticare l'importanza del popolo come soggetto potenzialmente attivo in un conflitto.

Il Benno ha scritto:
Una strategia oculata avrebbe suggerito di mantenere il fronte interno compatto per abbattere il prima possibile il loro nemico principale e più pericoloso, ovvero Nubea e i Repubblicani. Solo dopo aver sconfitto definitivamente i rivoltosi e pacificato il sud si sarebbe potuto passare a regolare i nemici interni, piccola borghesia e Democratici.
Dunnocinto invece, forse pressata dai suoi ingordi alleati della media e grande borghesia desiderosi di eliminare il prima possibile i loro rivali commerciali, ha optato per una strategia più aggressiva andando contemporaneamente allo scontro diretto sia con Nubea sia con la piccola borghesia.
Credo che sia fondamentale sfruttare questa situazione, portando definitivamente dalla nostra parte la piccola borghesia di Brigaio e i loro rappresentanti politici, per aprire una “testa di ponte” economico-politica a nord del Piccolo Vallo.

Questa alleanza permetterebbe da un lato di mantenere in vita l’economia Nubeana e di Brigaio e dall’altro iniziare ad intessere dei contatti sempre più stretti e forti con la piccola borghesia e i democratici che rappresentano una componente importante della società Decabriana. L’idea, sul lungo periodo, è quella di continuare a lavorare in maniera sempre più strutturata fino ad arrivare ad avere un domani un alleato commerciale ufficiale al nord.
A tal proposito, dando per scontato che i contatti all’inizio saranno ovviamente clandestini, l’idea sarebbe di proporre nel più breve periodo possibile ai decabriani un referente unico “istituzionale” che faccia da raccordo e rappresenti Calidia nei suoi interessi commerciali. Questo, oltre ad aumentare notevolmente il potere di contrattazione con i Decabriani, fornirebbe loro un interlocutore affidabile e stabile.
Per realizzare un disegno simile, oltre a tener conto delle considerazioni enunciate sopra, dovremmo beneficiare di un consenso ampio e compatto. Come guadagnarlo in una situazione così delicata?

Il Benno ha scritto:
Aspetti “pratici” dell’alleanza con Brigaio a beneficio degli scettici
La possibile alleanza con Brigaio, porterebbe una serie di vantaggi strategici che non possono lasciare indifferenti neanche gli scettici o comunque tutti coloro che rimangono indifferenti alle considerazioni politico-culturali fatte finora:
la Decabria è di fatto uno stato cuscinetto per Nubea. Se dal nord si vuole aggredire la Calidia bisogna necessariamente passare per la Decabria
aprire un secondo fronte, per quanto piccolo e informale, al di sopra del Piccolo Vallo destabilizzerebbe le strategie di Dunnovalle, dirottando attenzioni, uomini e mezzi attualmente indirizzati esclusivamente a Calidia
i vantaggi economici che porterebbe a Nubea un accordo commerciale con Brigaio sono indubbi e sarebbero fondamentali per portare avanti la guerra e la rivolta
Quello di Brigaio non sarebbe un secondo fronte: sarebbe lo stesso portato più a nord. Inoltre, se questa è un'idea assai vantaggiosa per Calidia, intesa come area e come popolazione, si può affermare lo stesso per la regione di Brigaio, intesa come area e come popolazione? Forse è il caso di prendere in considerazione una forma di alleanza... coercitiva.

il Benno ha scritto:
Repubblica e nomine temporanee
La struttura attuale del potere e del governo di Nubea è attualmente basato sul modello stabilito dalla Confederazione di Dunnovalle, questa situazione è chiaramente dettata dalle circostanze e dalla situazione di guerra che viviamo.
E’ indubbio però, che il buon senso impone di strutturare al più presto il nuovo governo di Calidia, basandosi sugli ideali repubblicani e passando al più presto per nuove elezioni “costituenti”.
Nel frattempo, se i tempi per organizzare nuove elezioni fossero troppo lunghi, potrebbe essere valutata la nomina di “Rappresentanti” di nomina parlamentare deputati a rappresentare gli interessi di Nubea con Brigaio e più in generale con tutto il nord. La condizione imprescindibile e inderogabile è che questo cariche abbiano carattere temporaneo in attesa delle elezioni.
Concordo sull'attribuzione di cariche temporanee che rappresentino e rispondano alle attuali contingenze di Calidia. Ragionando per un istante in prospettiva, però, mi chiedo se oltre ad attuare principi repubblicani per la formazione di un governo di Calidia, hai pensato anche a come diffonderli, farli comprendere e accettare?
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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyMer Ago 07, 2019 5:23 pm

Il Benno ha scritto:
Medio termine e Camera bassa di Decabria
Attualmente repubblicani (10) e democratici (22) hanno 32 voti (Blocco bianco). Ne mancano 19 per avere la maggioranza e prendere il controllo della camera bassa. Camera bassa che controlla la milizia locale, fondamentale per i nostri scopi.
I voti mancanti vanno cercati fra i liberali, chiaramente fra la corrente “bianca” e fra gli indecisi. Coinvolgerli gradualmente offrendogli un’alternativa auspicabile e vicina ai loro interessi/ideali alla situazione attuale, il governo ombra e più in generale il progetto del Confederalismo volontario.
Eliminare con ogni mezzo i deputati monarchici e i liberali “neri” dichiarati e più in generale chiunque si opponga aprioristicamente alle nostre istanze. Deve passare il messaggio che la Decabria non è più un posto sicuro per tutti questi personaggi.
Progetto ambizioso e difficile, quello di avvicinare i liberali, pur nella loro espressione moderata, a dei repubblicani: queste due correnti presentano molte più differenze che somiglianze... per esser cortesi.
Cosa intendi per eliminare con ogni mezzo monarchici e liberali neri?

Il Benno ha scritto:
Propaganda bianca
Iniziare a esportare le nostre istanze al nord del piccolo vallo. All’inizio in maniera clandestina, ma con l’obiettivo di strutturare sempre più il partito repubblicano e quello democratico decabriano in vista di future elezioni.
Se esistessero delle Accademie, in cui lo studio, la ricerca e la diffusione culturale fossero sistematici, questa tua suggestione potrebbe essere realizzata e in dieci, quindici anni avremmo una nuova classe dirigente. Un'iniziativa simile affidata all'estemporanea e clandestina azione di pochi rischierebbe di dilatare i tempi ed essere soggetta a fallimenti o a successi parziali ed eterogenei.

Il Benno ha scritto:
Azioni di sabotaggio nelle regioni settentrionali della Decabria
Contemporaneamente credo sia fondamentale portare il conflitto il più a nord possibile dal Piccolo Vallo creando piccoli episodi di caos.
Non ho le competenze militari per valutare se siano possibili delle piccole sortite verso degli obiettivi mirati in Decabria. Lascio queste valutazioni ai nostri generali.
Sicuramente sabotare le fiere commerciali nei distretti urbani potrebbe essere più semplice. Fra l’altro sabotando le principali fiere andremmo a colpire proprio la media e grande borghesia, che in questo momento appoggiano il blocco nero.
Non ho competenze militari e, in ogni caso, credo che azioni simili debbano essere mirate e perfette, perché se invece di intimidazioni ottenessimo inasprimento del conflitto, rischieremmo di metterci contro un nemico ancor più numeroso e potente di quel che oggi fronteggiamo.

Il Benno ha scritto:
Obiettivi di lungo periodo e gli svantaggi dell'isolamento
Cercare di ottenere l’indipendenza di Calidia attraverso una contrapposizione totale (militare, economica e culturale) con tutti e tre gli stati del nord è una strategia che non è funzionale al raggiungimento del nostro obiettivo, sia sul breve che sul lungo periodo.
Purtroppo attualmente, e sul breve periodo, trovare un alleato al nord è un’ipotesi alquanto improbabile. Ma questo non ci impedisce di iniziare a lavorare affinchè si possano creare le condizioni politiche, economiche e culturali tali da rendere questa ipotesi possibile sul medio e lungo periodo.
La Calidia in questo momento è troppo isolata. L’inaspettata vittoria a Castellarceo è stata figlia di un insieme di circostanze. Il grande acume tattico di Caio Fauno Valerio, che è riuscito a sorprendere Franco Navarro andando a rispolverare una tattica che si era ormai persa nella nebbia della storia, la contemporanea sottovalutazione dei nostri mezzi da parte del nemico e un po di buona sorte, hanno permesso di ribaltare l’esito di una battaglia che sembrava scritto.
Circostanze che difficilmente si presenteranno nuovamente anche la prossima volta.
In primavera il Re probabilmente invierà al sud un contingente ben più corposo rispetto a quello guidato dal Navarro, al solo scopo di mettere la parola fine a questa rivolta e impartire una lezione esemplare da lasciare ai posteri. Ed è improbabile che il Navarro, o chi per lui, sottovaluti di nuovo il nostro esercito e le sue tattiche.
D’altra parte, anche ipotizzando una vittoria contro l’intero triumvirato del nord, ipotesi al momento alquanto improbabile, Calidia dovrebbe “convivere” con una situazione che sul lungo periodo potrebbe diventare molto spinosa e di difficile gestione.
Avere tre stati ostili ai suoi confini, tre stati sconfitti e per questo più rancorosi e portati a ricercare una vendetta e una rivincita nei confronti di Calidia, non è certo il migliore degli scenari. Costringerebbe Calidia a scegliere fra tre ipotesi:
- rimanere in armi a tempo indeterminato in attesa dell’inevitabile sollevazione del nord.
- occupare militarmente il nord costringendo di fatto Calidia a vestire gli abiti degli oppressori, adottando un modello simile a quello attuale, andando semplicemente a sostituirsi agli attuali tiranni di Dunnocinto.
- distruggere, letteralmente, il nord
L'unica speranza, se nulla cambia nel lungo periodo, e che Calidia agisca un'imminente esplosione culturale, tecnologica ed economica, che coinvolga ogni ganglio della società.

Il Benno ha scritto:
Offrire un’alternativa auspicabile: il Confederalismo volontario
Al contrario io credo che l’obiettivo di Calidia sul lungo periodo sia quello di farsi esempio pratico dei suoi valori. Offrire un’alternativa auspicabile e realistica ai governi e, soprattutto ai popoli del nord. Questo può passare soltanto da un ribaltamento del paradigma che fino ad ora ha regolato la “convivenza” fra gli stati di Dunnovalle.
Creare una confederazione con un alleato del nord ci darebbe la possibilità di creare una confederazione basata su un modello democratico, su regole condivise, sull’autodeterminazione e sulla volontà di partecipare.
Questo Confederalismo, che potremmo definire volontario, rappresenterebbe sia dal punto di vista politico sia da quello socio-culturale un modello nuovo e alternativo rispetto all’attuale basato sulla coercizione, antidemocratico, reazionario e dispotico di Dunnovalle.
Una confederazione democratica aperta a tutti i paesi e ai popoli che saranno pronti a sposare i suoi principi su base volontaria, e non costretti sotto coercizione, e per questo auspicabile anche per le popolazioni del nord. Soprattutto, il Confederalismo volontario rappresenterebbe la miglior garanzia per Calidia di vivere in pace e prosperità con i suoi vicini del nord.

12 dicembre 1564
Il Trattato di Dunnovalle del 1503 non vide alcuna forma di coercizione, ma di esclusione di una parte della società, in gran parte disinteressata, dai processi decisionali.
Intendi dire "esportare il modello repubblicano" anche al nord? Se non con la forza, che non abbiamo, come? Con un processo culturale notoriamente più lento nel affondare rispetto alla lama di uno stocco?
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Benno Arcimboldi
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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyLun Ago 12, 2019 4:24 pm

Andrea della Fonte ha scritto:
Il Benno ha scritto:
"Su Nubea e il nord"

La spinta all’autodeterminazione democratica è un aspetto che ha sempre contraddistinto Nubea e la sua società. E’ pensiero comune che gli altri paesi del nord siano sempre stati refrattari a queste istanze, da sempre viste da questi stati come un pericolo per la stabilità e l’esistenza stessa della confederazione. Ma se andiamo a studiare la storia e la cultura dei tre paesi del nord, scopriremo che questa affermazione è vera solo in parte e solo per alcuni stati. Sicuramente si può ritenere verosimile per Dunnocinto e Valpletaro, ma quando si arriva ad analizzare le Decabria la situazione cambia e si complica non poco.


Ritengo indispensabile ricordare di come Calidia sia trasversalmente considerata da una gran parte della popolazione come un'appendice maledetta del Regno di Dunnovalle e da come il passaggio da una forma istituzionale (regno) a un'altra (confederazione) sia stato interiorizzato solo da una ristretta fascia della popolazione, che ha vissuto direttamente gli effetti di questo cambiamento. Questa assenza di consapevolezza, che da cima a fondo pervade quest'area, rappresenta un potenziale problema per l'attecchimento dell'ideale repubblicano: a Calidia come in Decabria e, a maggior ragione, a Dunnocinto come nel Valpletaro.



Questa larga fascia di popolazione a cui fai riferimento, e l’assenza di consapevolezza  in cui versa da troppo tempo, rappresentano forse una delle sfide più difficili e affascinanti da vincere.
Sicuramente sul breve periodo potrebbero rappresentare un ostacolo all’affermazione delle nostre idee. Non fosse altro perchè queste persone vedono con ostilità qualsiasi tipo di novità o cambiamento al loro stile di vita. Come vedono con ostilità qualsiasi rappresentante o struttura statale, anche perchè molto spesso l’unica figura dello stato con cui abbiano mai avuto a che fare è l’esattore delle tasse. Figura che, a prescindere dalla forma di governo e dal partito al potere, si è sempre presentata puntuale alla fine del raccolto a reclamare le tasse.
Il nostro obiettivo, sul lungo periodo, dovrebbe essere quello di affrancare queste persone dall’ignoranza in cui sono stati tenuti volutamente per secoli, e fargli capire che lo “stato” può e deve essere qualcosa di più che un esattore.
Ci vorranno anni prima che questo possa accadere, il nostro compito è quello di iniziare a lavorare oggi per far si che questo nostro proposito possa diventare realtà un domani.
L’unico modo credo sia lavorare sulle nuove generazioni, mettere nelle condizioni i bambini e i giovani di oggi, affinché possano diventare domani degli adulti con una solida autoconsapevolezza civica e politica.
Io appoggio l’ambizioso progetto virgliano che riguarda la creazione delle Accademie, credo anche che uno dei primi compiti di queste accademie potrebbe essere la formazione di precettori da mandare nei piccoli paesi e villaggi. Lo scopo di questi precettori sarà quello di fornire un’educazione di base ai giovani dei villaggi e di spiegare loro i principi su cui si fonda Calidia e la repubblica. Contemporaneamente segnalare gli elementi più dotati e meritevoli alle accademie. Questi ragazzi potrebbero essere invitati a frequentare le accademie per perfezionare e approfondire i loro studi. Una volta terminati, saranno liberi di decidere il loro futuro. Alcuni torneranno ai loro villaggi da precettori, altri rimarranno come studiosi nelle accademie, e via dicendo…
L’idea è trasformare questa larga fascia di popolazione, che attualmente potrebbe rappresentare un ostacolo, in una futura risorsa per la Repubblica e per Calidia.

A questo proposito credo si debba aprire al più presto un'ampia e strutturata riflessione sul concetto stesso del diritto di cittadinanza, ai modi per ottenerlo e ai privilegi, i diritti e i doveri ad esso collegati.
Da parte mia proverò a dare il mio modesto contributo a questa riflessione con un breve scritto dove cercherò di sintetizzare alcune mie idee e proposte sull'argomento.


Andrea della Fonte ha scritto:
Il Benno ha scritto:
La collocazione geografica dei quattro stati della confederazione di Dunnovalle ha contribuito a far si che alla netta lontananza concettuale insita nelle due anime culturali predominanti del continente, quella Nubeana al sud e quella di Dunnocinto al nord, si sommasse anche una non indifferente distanza fisica e l’assenza di qualsiasi confine in comune. Questo, nel corso dei secoli, ha contribuito ad aumentare ancora di più le distanze culturali, già evidenti, fra Dunnocinto e Nubea e a creare nuovi pregiudizi e preconcetti verso “l’altro”.

La collocazione geografica della Decabria, che la pone di fatto come l’unico stato di Dunnovalle confinante direttamente con tutti gli stati della confederazione, ha favorito lo scambio di persone e idee soprattutto nelle regioni a ridosso dei suoi confini.
Al nord troviamo le regioni di Raudia e Icauno che hanno risentito degli influssi culturali di Dunnocinto, mentre al sud troviamo Brigaio che invece nel corso del tempo ha avuto modo di poter intessere dei rapporti privilegiati dal punto di vista economico e culturali con Nubea. In queste regioni di “confine”, il contatto continuativo e duraturo nel tempo con “l’altro” ha permesso di attenuare se non addirittura sdoganare molti pregiudizi culturali che invece sono ben presenti nel resto della confederazione.


Questo è sicuramente vero, ma a quali porzioni di popolazione fai riferimento?



Attualmente mi riferisco alla fascia di popolazione più istruita che per motivi commerciali ha avuto modo di entrare in contatto con più facilità con i mercanti Calidiani o che sono venuti in Calidia per vendere le loro merci.
Mi riferisco alla borghesia, soprattutto la piccola e in parte la media, ma anche a tutti i loro lavoranti e quindi persone di ceto sociale sicuramente più umile, ma che hanno avuto modo di conoscere direttamente la cultura calidiana.



Andrea della Fonte ha scritto:
Il Benno ha scritto:
E’ quindi indubbio che a Brigaio per esempio, dal punto di vista politico le istanze repubblicane godono già da tempo di un discreto seguito (seguito che nel resto del nord è pari a zero) o che l’atteggiamento di larga parte della popolazione nei confronti dei Calidiani è ben diverso rispetto a quello degli altri abitanti del nord. Si è venuta a creare a Decabria una sorta di ambivalenza socio-culturale, con le regioni del nord più legate a Dunnocinto e alla sua influenza, mentre a Brigaio il legame è chiaramente con Nubea. Le regioni centrali di Tarenio e Lanugia, forse anche per la relativa distanza dagli ingombranti vicini, subiscono meno queste influenze, ed è proprio qui che forse si può apprezzare l’autentica cultura Decabriana, al netto dagli influssi “stranieri”. Natura Decabriana che è sempre stata liberale, anzi si può tranquillamente affermare che è proprio nel primo nucleo di quello che diventerà lo stato della Decabria nasce e si sviluppa la borghesia.

Condivido parzialmente la tua analisi, perché anche il consenso repubblicano, indubbiamente ampio, è comunque espressione di una ristretta fascia di popolazione. Non sappiamo, o forse sì, se e quanta parte di coloro che non godono del diritto di espressione civica conoscano e capiscano certi ideali e quindi vi aderiscano consapevolmente. Una cosa è certa: smuovere coscienze civiche e morali non necessariamente porta consenso come garantire lavoro e denaro. Concludo questa riflessione, esternando il dubbio sulla consapevolezza e sulla volontà reali di un futuribile coinvolgimento di quella fascia di popolazione, che per ampiezza risulta indispensabile ai fini di tali obiettivi.

Per quanto mi riguarda quello che è stato detto per la popolazione di Calidia vale anche per quella di Brigaio. La creazione delle Accademie sarà fondamentale per arrivare all’emancipazione culturale e politica di questa così ampia porzione della popolazione.

Andrea della Fonte ha scritto:
Il Benno ha scritto:
Questo chiaramente si è sempre riflettuto anche nei risultati elettorali. Il partito liberale è sempre stato il partito di riferimento (⅔ dei voti) con una corposa minoranza democratica (⅓ dei voti). Questa proporzione inizia a cambiare dalle elezioni del 1529, dove inizia una lenta ma inesorabile crescita dei democratici e una contemporanea contrazione dei liberali, fino ad arrivare alle elezioni del 1549 dove ci fu lo storico (e finora unico) sorpasso dei democratici (46 deputati democratici e 44 liberali).
Anche i repubblicani a partire dal 1549 riescono a ottenere dei buoni risultati (10 deputati), raccogliendo gran parte dei voti nella regione meridionale di Brigaio (6 deputati) e in misura minore in quelle centrali di Tarenio e Lanugia (4 deputati).

Di fatto il “blocco democratico” (repubblicani e democratici) negli ultimi 30 anni ha sempre raccolto in Decabria più di 40 deputati, fatta eccezione chiaramente per le ultime elezioni, dove i monarchici hanno drenato voti e deputati sia ai liberali che ai democratici. C’è un dato importante però, che secondo me non va sottovalutato, l’avanzata dei monarchici non ha inciso sul consenso dei repubblicani che hanno confermato i loro 10 deputati sia nel ‘59 sia nel ’64.

Perché questo storico sorpasso avvenisse, fu necessario un enorme scandalo, che spazzò via una parte dell'allora classe dirigente liberale, che oggi è in parte tornata sotto altre forme e... colori.


Sul breve periodo è probabile che a Brigaio l'appoggio alle nostre istanze sarà in gran parte dovuto alle motivazioni più pratiche, ovvero lo spirito di conservazione della borghesia e la difesa dei loro interessi e dei loro affari.
Sarà nostro dovere lavorare affinché il prima possibile ci sia quella scossa culturale che possa portare a una nuova età virgilina, mossa dalle giuste motivazioni.
Questa scossa la dovrà dare Calidia e le sue idee. Sopratutto la porteranno i fatti che seguiranno le nostre parole, se saremo in grado di offrire un'alternativa realistica e auspicabile ai nostri interlocutori al nord.
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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyLun Ago 12, 2019 5:22 pm

Andrea della Fonte ha scritto:
Il Benno ha scritto:
Obiettivi a breve termine e Isolamento economico
L’attuale isolamento di Nubea ha portato a un’ulteriore depressione dell’economia, già provata da questi mesi di tensioni e battaglie. Se questa situazione perdurasse anche all’arrivo della primavera, nel giro di pochi mesi l’economia Calidiana, per buona parte basata su l’importazione e l’esportazione di beni e merci con il nord, imploderebbe condannando di fatto anche i nostri sforzi bellici.
Trovare un alleato commerciale, se pur piccolo e con tutti i limiti dettati dall’attuale stato di guerra, aiuterà a far sopravvivere l’economia.
Anche perchè una cosa è sicura, senza soldi non si fa nessuna guerra e nessuna rivoluzione.

Avvicinamento a Brigaio
Credo che in questo momento l’unico referente plausibile a nord del Piccolo Vallo che realisticamente possa diventare un alleato commerciale e politico è Brigaio.
Questo perchè, alle indispensabili affinità socio-culturali con Nubea, si aggiungono anche delle esigenze economiche e politiche che attualmente convergono su molti punti con quelle di Calidia.
Le ultime notizie parlano di un’imminente abolizione di tutte le fiere nei distretti minori, dal marzo 1565 le uniche fiere “legali” saranno quelle organizzate nei distretti urbani. Questa decisione di fatto taglia le gambe a tutti i piccoli commercianti che non possono partecipare alle fiere più importanti, che sono ad appannaggio della media e grande borghesia. L’intento politico dei monarchici è chiaramente quello di colpire e isolare la piccola borghesia e i suoi rappresentanti politici, i Democratici, per la loro alleanza con i Repubblicani e il loro fondamentale apporto al governo di re Virgilio.
Credo che dal punto di vista strategico questo sia stato un errore, da parte di Dunnocinto, errore che Nubea dovrebbe sfruttare a suo vantaggio immediatamente.

Per quanto concettualmente la ritenga una buonissima idea, temo che questo potrebbe rappresentare un mero palliativo per le due realtà, che in caso di un'alleanza vedrebbero una estensione minima, nel caso di Calidia, e una contrazione massima, nel caso di Brigaio, delle rispettive aree commerciali. Cercherei di lavorare sul raccordo delle piccole borghesie dei vari distretti, sempre tenendo a mente, però, che il loro numero e la loro influenza sono assai inferiori agli altri schieramenti socio-politici. Per ottenere tutto questo dobbiamo poter offrire qualcosa di concreto e non dimenticare l'importanza del popolo come soggetto potenzialmente attivo in un conflitto.







Sono d’accordo con te, un eventuale accordo commerciale con Brigaio non rappresenterebbe di per se una soluzione definitiva ai problemi economici di Calidia e di Brigaio stesso. L’importanza strategica di un’alleanza economica con Brigaio risiede soprattutto nella possibilità di trasformarla in un esempio tangibile ed esemplificativo dell’idea e i principi con cui la Calidia intende rapportarsi con i suoi vicini del nord, almeno con quelli che accetteranno di trattare lealmente e alla pari con Nubea.
Non sono da sottovalutare inoltre i contatti e i canali “alternativi” a disposizione dei commercianti di Brigaio che potrebbero favorire, facendo da “tramite” culturalmente accettabile, degli affari altrimenti impossibili per un commerciante calidiano.
Opzione questa del “contrabbando” che permetterebbe di aprire nuovamente, con tutti i limiti del caso, il mercato del nord all’economia calidiana.



Andrea della Fonte ha scritto:
Il Benno ha scritto:
Una strategia oculata avrebbe suggerito di mantenere il fronte interno compatto per abbattere il prima possibile il loro nemico principale e più pericoloso, ovvero Nubea e i Repubblicani. Solo dopo aver sconfitto definitivamente i rivoltosi e pacificato il sud si sarebbe potuto passare a regolare i nemici interni, piccola borghesia e Democratici.
Dunnocinto invece, forse pressata dai suoi ingordi alleati della media e grande borghesia desiderosi di eliminare il prima possibile i loro rivali commerciali, ha optato per una strategia più aggressiva andando contemporaneamente allo scontro diretto sia con Nubea sia con la piccola borghesia.
Credo che sia fondamentale sfruttare questa situazione, portando definitivamente dalla nostra parte la piccola borghesia di Brigaio e i loro rappresentanti politici, per aprire una “testa di ponte” economico-politica a nord del Piccolo Vallo.

Questa alleanza permetterebbe da un lato di mantenere in vita l’economia Nubeana e di Brigaio e dall’altro iniziare ad intessere dei contatti sempre più stretti e forti con la piccola borghesia e i democratici che rappresentano una componente importante della società Decabriana. L’idea, sul lungo periodo, è quella di continuare a lavorare in maniera sempre più strutturata fino ad arrivare ad avere un domani un alleato commerciale ufficiale al nord.
A tal proposito, dando per scontato che i contatti all’inizio saranno ovviamente clandestini, l’idea sarebbe di proporre nel più breve periodo possibile ai decabriani un referente unico “istituzionale” che faccia da raccordo e rappresenti Calidia nei suoi interessi commerciali. Questo, oltre ad aumentare notevolmente il potere di contrattazione con i Decabriani, fornirebbe loro un interlocutore affidabile e stabile.


Per realizzare un disegno simile, oltre a tener conto delle considerazioni enunciate sopra, dovremmo beneficiare di un consenso ampio e compatto. Come guadagnarlo in una situazione così delicata?




All'inizio faremo leva sullo spirito di conservazione della piccola borghesia attualmente schiacciata fra la morsa della media e grande borghesia da una parte e l'impossibilità di commerciare con Calidia. Nell'immediato Calidia rappresenterà l'unica opzione per molti piccoli commercianti. Starà a noi creare le condizioni per cui queste persone un domani, si spera il più vicino possibile, sceglieranno liberamente e consapevolmente di unirsi alle nostre istanze.



Andrea della Fonte ha scritto:
Il Benno ha scritto:
Aspetti “pratici” dell’alleanza con Brigaio a beneficio degli scettici
La possibile alleanza con Brigaio, porterebbe una serie di vantaggi strategici che non possono lasciare indifferenti neanche gli scettici o comunque tutti coloro che rimangono indifferenti alle considerazioni politico-culturali fatte finora:
la Decabria è di fatto uno stato cuscinetto per Nubea. Se dal nord si vuole aggredire la Calidia bisogna necessariamente passare per la Decabria
aprire un secondo fronte, per quanto piccolo e informale, al di sopra del Piccolo Vallo destabilizzerebbe le strategie di Dunnovalle, dirottando attenzioni, uomini e mezzi attualmente indirizzati esclusivamente a Calidia
i vantaggi economici che porterebbe a Nubea un accordo commerciale con Brigaio sono indubbi e sarebbero fondamentali per portare avanti la guerra e la rivolta

Quello di Brigaio non sarebbe un secondo fronte: sarebbe lo stesso portato più a nord. Inoltre, se questa è un'idea assai vantaggiosa per Calidia, intesa come area e come popolazione, si può affermare lo stesso per la regione di Brigaio, intesa come area e come popolazione? Forse è il caso di prendere in considerazione una forma di alleanza... coercitiva.


L’occupazione di Brigaio sarebbe auspicabile da un punto di vista militare e strategico. Allontanerebbe il fronte da Calidia, ma di fatto lo allontanerebbe anche dalla stessa Brigaio. Controllare Colbrigaio ci permetterebbe di controllare con un modesto contingente, grazie alla particolare conformazione fisica delle catene montuose in quella zona, l’accesso a tutta la regione. Quello che diventerà fondamentale e come si gestirà il post occupazione.
A prescindere dagli accordi economici o dai nobili e rivoluzionari ideali che gli proporremo, la classe dirigente e gli abitanti di Brigaio non si fideranno di noi così facilmente.
La prova tangibile che potrà e dovrà vincere la loro titubanza, sarà la venuta del Caio e sopratutto la transizione pacifica che seguirà. A Brigaio sono abituati a veder passare gli eserciti confederati che devastano i loro campi, sono abituati a vedere requisiti se non addirittura razziate le proprie risorse e le scorte per l'inverno, sono abituati alle prepotenze e alle angherie delle truppe nei confronti dei cittadini.




Andrea della Fonte ha scritto:
il Benno ha scritto:
Repubblica e nomine temporanee
La struttura attuale del potere e del governo di Nubea è attualmente basato sul modello stabilito dalla Confederazione di Dunnovalle, questa situazione è chiaramente dettata dalle circostanze e dalla situazione di guerra che viviamo.
E’ indubbio però, che il buon senso impone di strutturare al più presto il nuovo governo di Calidia, basandosi sugli ideali repubblicani e passando al più presto per nuove elezioni “costituenti”.
Nel frattempo, se i tempi per organizzare nuove elezioni fossero troppo lunghi, potrebbe essere valutata la nomina di “Rappresentanti” di nomina parlamentare deputati a rappresentare gli interessi di Nubea con Brigaio e più in generale con tutto il nord. La condizione imprescindibile e inderogabile è che questo cariche abbiano carattere temporaneo in attesa delle elezioni.

Concordo sull'attribuzione di cariche temporanee che rappresentino e rispondano alle attuali contingenze di Calidia. Ragionando per un istante in prospettiva, però, mi chiedo se oltre ad attuare principi repubblicani per la formazione di un governo di Calidia, hai pensato anche a come diffonderli, farli comprendere e accettare?


Credo che l'unico modo per creare una coscienza civica e una consapevolezza politica nella gran parte della popolazione, sia ragionando sul lungo periodo con l'istituzione delle Accademie e sull'istruzione diffusa. Si può ragionare su metodi alternativi di divulgazione propedeutici a tal scopo, ma credo che sul breve periodo sia più utile offrire esempi pratici alle persone.
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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyLun Ago 12, 2019 5:31 pm

Andrea della Fonte ha scritto:
Il Benno ha scritto:
Medio termine e Camera bassa di Decabria
Attualmente repubblicani (10) e democratici (22) hanno 32 voti (Blocco bianco). Ne mancano 19 per avere la maggioranza e prendere il controllo della camera bassa. Camera bassa che controlla la milizia locale, fondamentale per i nostri scopi.
I voti mancanti vanno cercati fra i liberali, chiaramente fra la corrente “bianca” e fra gli indecisi. Coinvolgerli gradualmente offrendogli un’alternativa auspicabile e vicina ai loro interessi/ideali alla situazione attuale, il governo ombra e più in generale il progetto del Confederalismo volontario.
Eliminare con ogni mezzo i deputati monarchici e i liberali “neri” dichiarati e più in generale chiunque si opponga aprioristicamente alle nostre istanze. Deve passare il messaggio che la Decabria non è più un posto sicuro per tutti questi personaggi.

Progetto ambizioso e difficile, quello di avvicinare i liberali, pur nella loro espressione moderata, a dei repubblicani: queste due correnti presentano molte più differenze che somiglianze... per esser cortesi.
Cosa intendi per eliminare con ogni mezzo monarchici e liberali neri?


Il Benno ha scritto:
Propaganda bianca
Iniziare a esportare le nostre istanze al nord del piccolo vallo. All’inizio in maniera clandestina, ma con l’obiettivo di strutturare sempre più il partito repubblicano e quello democratico decabriano in vista di future elezioni.

Se esistessero delle Accademie, in cui lo studio, la ricerca e la diffusione culturale fossero sistematici, questa tua suggestione potrebbe essere realizzata e in dieci, quindici anni avremmo una nuova classe dirigente. Un'iniziativa simile affidata all'estemporanea e clandestina azione di pochi rischierebbe di dilatare i tempi ed essere soggetta a fallimenti o a successi parziali ed eterogenei.


Il Benno ha scritto:
Azioni di sabotaggio nelle regioni settentrionali della Decabria
Contemporaneamente credo sia fondamentale portare il conflitto il più a nord possibile dal Piccolo Vallo creando piccoli episodi di caos.
Non ho le competenze militari per valutare se siano possibili delle piccole sortite verso degli obiettivi mirati in Decabria. Lascio queste valutazioni ai nostri generali.
Sicuramente sabotare le fiere commerciali nei distretti urbani potrebbe essere più semplice. Fra l’altro sabotando le principali fiere andremmo a colpire proprio la media e grande borghesia, che in questo momento appoggiano il blocco nero.

Non ho competenze militari e, in ogni caso, credo che azioni simili debbano essere mirate e perfette, perché se invece di intimidazioni ottenessimo inasprimento del conflitto, rischieremmo di metterci contro un nemico ancor più numeroso e potente di quel che oggi fronteggiamo.


Il Benno ha scritto:
Obiettivi di lungo periodo e gli svantaggi dell'isolamento
Cercare di ottenere l’indipendenza di Calidia attraverso una contrapposizione totale (militare, economica e culturale) con tutti e tre gli stati del nord è una strategia che non è funzionale al raggiungimento del nostro obiettivo, sia sul breve che sul lungo periodo.
Purtroppo attualmente, e sul breve periodo, trovare un alleato al nord è un’ipotesi alquanto improbabile. Ma questo non ci impedisce di iniziare a lavorare affinchè si possano creare le condizioni politiche, economiche e culturali tali da rendere questa ipotesi possibile sul medio e lungo periodo.
La Calidia in questo momento è troppo isolata. L’inaspettata vittoria a Castellarceo è stata figlia di un insieme di circostanze. Il grande acume tattico di Caio Fauno Valerio, che è riuscito a sorprendere Franco Navarro andando a rispolverare una tattica che si era ormai persa nella nebbia della storia, la contemporanea sottovalutazione dei nostri mezzi da parte del nemico e un po di buona sorte, hanno permesso di ribaltare l’esito di una battaglia che sembrava scritto.
Circostanze che difficilmente si presenteranno nuovamente anche la prossima volta.
In primavera il Re probabilmente invierà al sud un contingente ben più corposo rispetto a quello guidato dal Navarro, al solo scopo di mettere la parola fine a questa rivolta e impartire una lezione esemplare da lasciare ai posteri. Ed è improbabile che il Navarro, o chi per lui, sottovaluti di nuovo il nostro esercito e le sue tattiche.
D’altra parte, anche ipotizzando una vittoria contro l’intero triumvirato del nord, ipotesi al momento alquanto improbabile, Calidia dovrebbe “convivere” con una situazione che sul lungo periodo potrebbe diventare molto spinosa e di difficile gestione.
Avere tre stati ostili ai suoi confini, tre stati sconfitti e per questo più rancorosi e portati a ricercare una vendetta e una rivincita nei confronti di Calidia, non è certo il migliore degli scenari. Costringerebbe Calidia a scegliere fra tre ipotesi:
- rimanere in armi a tempo indeterminato in attesa dell’inevitabile sollevazione del nord.
- occupare militarmente il nord costringendo di fatto Calidia a vestire gli abiti degli oppressori, adottando un modello simile a quello attuale, andando semplicemente a sostituirsi agli attuali tiranni di Dunnocinto.
- distruggere, letteralmente, il nord

L'unica speranza, se nulla cambia nel lungo periodo, e che Calidia agisca un'imminente esplosione culturale, tecnologica ed economica, che coinvolga ogni ganglio della società.


Il Benno ha scritto:
Offrire un’alternativa auspicabile: il Confederalismo volontario
Al contrario io credo che l’obiettivo di Calidia sul lungo periodo sia quello di farsi esempio pratico dei suoi valori. Offrire un’alternativa auspicabile e realistica ai governi e, soprattutto ai popoli del nord. Questo può passare soltanto da un ribaltamento del paradigma che fino ad ora ha regolato la “convivenza” fra gli stati di Dunnovalle.
Creare una confederazione con un alleato del nord ci darebbe la possibilità di creare una confederazione basata su un modello democratico, su regole condivise, sull’autodeterminazione e sulla volontà di partecipare.
Questo Confederalismo, che potremmo definire volontario, rappresenterebbe sia dal punto di vista politico sia da quello socio-culturale un modello nuovo e alternativo rispetto all’attuale basato sulla coercizione, antidemocratico, reazionario e dispotico di Dunnovalle.
Una confederazione democratica aperta a tutti i paesi e ai popoli che saranno pronti a sposare i suoi principi su base volontaria, e non costretti sotto coercizione, e per questo auspicabile anche per le popolazioni del nord. Soprattutto, il Confederalismo volontario rappresenterebbe la miglior garanzia per Calidia di vivere in pace e prosperità con i suoi vicini del nord.

12 dicembre 1564

Il Trattato di Dunnovalle del 1503 non vide alcuna forma di coercizione, ma di esclusione di una parte della società, in gran parte disinteressata, dai processi decisionali.
Intendi dire "esportare il modello repubblicano" anche al nord? Se non con la forza, che non abbiamo, come? Con un processo culturale notoriamente più lento nel affondare rispetto alla lama di uno stocco?

Per quanto riguarda l'avvicinare i liberali alle nostre istanze, io non ne faccio una questione di fazione politica. Come scritto poco sopra, credo che Calidia abbia il dovere di dialogare con chiunque abbia l'intenzione di intavolare una discussione costruttiva e leale.
La mia ambizione non è quella di ridurre al silenzio ogni opposizione alle nostre idee, lungi da me appoggiare un'idea così antidemocratica.
D'altra parte la delicatezza e la fragilità degli equilibri che caratterizzeranno i prossimi giorni, ci impongono di scegliere con cura i nostri interlocutori. Un eccesso di pietà oggi potrebbe rivelarsi fatale domani...
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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyMer Ago 14, 2019 9:41 am

A proposito di questa considerazione di Andrea

"Ritengo indispensabile ricordare di come Calidia sia trasversalmente considerata da una gran parte della popolazione come un'appendice maledetta del Regno di Dunnovalle e da come il passaggio da una forma istituzionale (regno) a un'altra (confederazione) sia stato interiorizzato solo da una ristretta fascia della popolazione, che ha vissuto direttamente gli effetti di questo cambiamento. Questa assenza di consapevolezza, che da cima a fondo pervade quest'area, rappresenta un potenziale problema per l'attecchimento dell'ideale repubblicano: a Calidia come in Decabria e, a maggior ragione, a Dunnocinto come nel Valpletaro."
Benno ha scritto:
Questa larga fascia di popolazione a cui fai riferimento, e l’assenza di consapevolezza in cui versa da troppo tempo, rappresentano forse una delle sfide più difficili e affascinanti da vincere. Sicuramente sul breve periodo potrebbero rappresentare un ostacolo all’affermazione delle nostre idee. Non fosse altro perchè queste persone vedono con ostilità qualsiasi tipo di novità o cambiamento al loro stile di vita. Come vedono con ostilità qualsiasi rappresentante o struttura statale, anche perchè molto spesso l’unica figura dello stato con cui abbiano mai avuto a che fare è l’esattore delle tasse. Figura che, a prescindere dalla forma di governo e dal partito al potere, si è sempre presentata puntuale alla fine del raccolto a reclamare le tasse.
Il nostro obiettivo, sul lungo periodo, dovrebbe essere quello di affrancare queste persone dall’ignoranza in cui sono stati tenuti volutamente per secoli, e fargli capire che lo “stato” può e deve essere qualcosa di più che un esattore. Ci vorranno anni prima che questo possa accadere, il nostro compito è quello di iniziare a lavorare oggi per far si che questo nostro proposito possa diventare realtà un domani. L’unico modo credo sia lavorare sulle nuove generazioni, mettere nelle condizioni i bambini e i giovani di oggi, affinché possano diventare domani degli adulti con una solida autoconsapevolezza civica e politica. Io appoggio l’ambizioso progetto virgliano che riguarda la creazione delle Accademie, credo anche che uno dei primi compiti di queste accademie potrebbe essere la formazione di precettori da mandare nei piccoli paesi e villaggi. Lo scopo di questi precettori sarà quello di fornire un’educazione di base ai giovani dei villaggi e di spiegare loro i principi su cui si fonda Calidia e la repubblica. Contemporaneamente segnalare gli elementi più dotati e meritevoli alle accademie. Questi ragazzi potrebbero essere invitati a frequentare le accademie per perfezionare e approfondire i loro studi. Una volta terminati, saranno liberi di decidere il loro futuro. Alcuni torneranno ai loro villaggi da precettori, altri rimarranno come studiosi nelle accademie, e via dicendo…
L’idea è trasformare questa larga fascia di popolazione, che attualmente potrebbe rappresentare un ostacolo, in una futura risorsa per la Repubblica e per Calidia.
A questo proposito credo si debba aprire al più presto un'ampia e strutturata riflessione sul concetto stesso del diritto di cittadinanza, ai modi per ottenerlo e ai privilegi, i diritti e i doveri ad esso collegati. Da parte mia proverò a dare il mio modesto contributo a questa riflessione con un breve scritto dove cercherò di sintetizzare alcune mie idee e proposte sull'argomento.
Condivido in parte le tue riflessioni, che ritengo giuste ma non del tutto veritiere.
Prendo come esempio la criminalità, atavico problema che affligge ogni tempo e ogni luogo. In maniera e misure diverse essa è ancora presente nei distretti urbani, in quelli minori e nelle zone di mezzo (mi riferisco alle ampie aree dove non sono presenti centri abitati e vie di comunicazione rilevanti); tuttavia è innegabile che dal Trattato di Dunnovalle le forme di controllo e tutela sono aumentate in qualità e quantità. Questo ha debellato certi fenomeni? No, ma ha restituito agli individui la tangibile sensazione di percorrere strade "meno insicure" e di essere sottoposti a un "minor tasso di arbitrarietà". Per quanto insufficiente possa apparire a chi, come noi, ha un'idea decisamente più evoluta della società, sarebbe un errore sottovalutare la portata del cambiamento vissuto da una popolazione, che nei secoli ha interiorizzato iniquità e sperequazione come normalità. Tutto questo per dire che lo Stato nell'immaginario collettivo non è identificato solo come l'esattore.
Raccolgo quindi la tua idea di formare le attuali generazioni in prospettiva futura, sottolineando come alcuni di noi stiano già operando in questa direzione (cito come esempi Lucilio, che in quel di Molandinio ha mutuato il sistema di educazione e istruzione ricevuti da Klaus nella Casa della Sorte, e Ginevra, che nella sua taverna dà lavoro a molte donne, affrancandole da forme di dipendenza economica e morale nei confronti di mariti e padri che le considerano come proprietà private). Per iniziare questo e altri progetti di ampio respiro, dovremmo sfruttare al meglio ogni giorno che ci separa dallo scioglimento delle nevi, cercando sin da subito, ma con gradualità, a promuovere "scienza e coscienza".
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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyMer Ago 14, 2019 3:27 pm

In risposta a questa considerazione di Andrea
[...] Esterno il dubbio sulla consapevolezza e sulla volontà reali di un futuribile coinvolgimento di quella fascia di popolazione, che per ampiezza risulta indispensabile ai fini di tali obiettivi.
Benno ha scritto:
Per quanto mi riguarda quello che è stato detto per la popolazione di Calidia vale anche per quella di Brigaio. La creazione delle Accademie sarà fondamentale per arrivare all’emancipazione culturale e politica di questa così ampia porzione della popolazione.
Sul breve periodo è probabile che a Brigaio l'appoggio alle nostre istanze sarà in gran parte dovuto alle motivazioni più pratiche, ovvero lo spirito di conservazione della borghesia e la difesa dei loro interessi e dei loro affari.
Sarà nostro dovere lavorare affinché il prima possibile ci sia quella scossa culturale che possa portare a una nuova età virgilina, mossa dalle giuste motivazioni.
Questa scossa la dovrà dare Calidia e le sue idee. Sopratutto la porteranno i fatti che seguiranno le nostre parole, se saremo in grado di offrire un'alternativa realistica e auspicabile ai nostri interlocutori al nord.
Se a Calidia i tempi potrebbero essere lunghi, a Brigaio rischiano di esserlo ancora di più, perché prescindendo dai frequenti contatti tra piccoli e medi borghesi, che hanno generato una certa osmosi culturale e mitigato l'atavica diffidenza, anche in questa regione, pur confinante, manca quell'insieme di usi e costumi tradizionali, che restituisce quel senso di unicità e di relativa estraneità da chi a Calidia non c'è nato o vissuto. Questo sostrato culturale, del quale la popolazione è consapevolmente o meno imbevuta, permea ogni ganglio della società e in modo trasversale anche gran parte dell'arco parlamentare: questo rende permeabile gli individui a certe suggestioni. Con questo non voglio dire che a Brigaio questo sia impossibile, ma bisognerà fare qualcosa di geniale, ma soprattutto rapido e pragmatico, perché questo sodalizio parta e abbia qualche speranza di durare.

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MessaggioTitolo: Re: IL PENSIERO POLITICO DI BENNO   IL PENSIERO POLITICO DI BENNO EmptyMer Ago 14, 2019 3:39 pm

In risposta a questa considerazione di Andrea
Per quanto concettualmente la ritenga una buonissima idea, temo che questo potrebbe rappresentare un mero palliativo per le due realtà, che in caso di un'alleanza vedrebbero una estensione minima, nel caso di Calidia, e una contrazione massima, nel caso di Brigaio, delle rispettive aree commerciali. Cercherei di lavorare sul raccordo delle piccole borghesie dei vari distretti, sempre tenendo a mente, però, che il loro numero e la loro influenza sono assai inferiori agli altri schieramenti socio-politici. Per ottenere tutto questo dobbiamo poter offrire qualcosa di concreto e non dimenticare l'importanza del popolo come soggetto potenzialmente attivo in un conflitto.
Benno ha scritto:
Sono d’accordo con te, un eventuale accordo commerciale con Brigaio non rappresenterebbe di per se una soluzione definitiva ai problemi economici di Calidia e di Brigaio stesso. L’importanza strategica di un’alleanza economica con Brigaio risiede soprattutto nella possibilità di trasformarla in un esempio tangibile ed esemplificativo dell’idea e i principi con cui la Calidia intende rapportarsi con i suoi vicini del nord, almeno con quelli che accetteranno di trattare lealmente e alla pari con Nubea.
Non sono da sottovalutare inoltre i contatti e i canali “alternativi” a disposizione dei commercianti di Brigaio che potrebbero favorire, facendo da “tramite” culturalmente accettabile, degli affari altrimenti impossibili per un commerciante calidiano.
Opzione questa del “contrabbando” che permetterebbe di aprire nuovamente, con tutti i limiti del caso, il mercato del nord all’economia calidiana.
All'inizio faremo leva sullo spirito di conservazione della piccola borghesia attualmente schiacciata fra la morsa della media e grande borghesia da una parte e l'impossibilità di commerciare con Calidia. Nell'immediato Calidia rappresenterà l'unica opzione per molti piccoli commercianti. Starà a noi creare le condizioni per cui queste persone un domani, si spera il più vicino possibile, sceglieranno liberamente e consapevolmente di unirsi alle nostre istanze.
Potremmo appaltare alla piccola borghesia di Brigaio la compravendita delle merci calidiane di contrabbando, rendendola unica e imprescindibile intermediaria per la media e, laddove possibile, alta borghesia delle regioni a nord. Dovremmo inoltre fornire occupazione e cibo alla popolazione, che sin qui è dipesa dalle attività di coloro che vogliamo tagliare fuori. Che tu sia d'accordo o meno, concretamente come suggerisci di procedere?
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